A Valencia, durante i test di fine stagione, avevamo calcolato 100 giorni appena al primo GP dell’anno, previsto in Thailandia dal 27 febbraio. A dirla tutta manca ancora meno ai primi test di Sepang, in programma a fine gennaio. Nel frattempo c’è chi ha lasciato il paddock (non Davide Tardozzi, ma di questo parliamo qui) e chi si sta preparando a tornare. Nel frattempo le squadre, tutte, continuano a lavorare, chi al telefono con gli sponsor e chi in un reparto corse.
E se è vero che le moto scenderanno in pista a febbraio, tra un mese appena cominceranno le presentazioni. La prima ad annunciare il suo appuntamento è stata Ducati, che come è ormai tradizione sceglie Madonna di Campiglio a metà gennaio. Per chi lavora nel motorsport è forse l’evento dell’anno, anche se molto diverso dal Wroom che veniva organizzato ai tempi della Phillip Morris con Ferrari e Ducati assieme. Ancora una volta, le Desmosedici 2026 verranno esposte in Piazza Sissi e raccontate dai piloti il 19 gennaio. Qualche giorno prima, il 14 gennaio, toccherà invece al VR46 Racing Team, che si presenterà a Villa Miani a Roma, con quello che a giudicare dal comunicato stampa preannuncia un cambio di livrea, probabilmente con più nero a riprendere lo stile del prototipo 2023. Un giorno più tardi, il 15 gennaio, sarà il turno di Aprilia Racing, che come lo scorso anno mostrerà le sue moto a Milano, nella sede di Sky, con tanto di live streaming. La cosa non ha niente a che fare con le trattative in corso fra l’emittente statunitense e Dorna per il rinnovo dei diritti televisivi a partire dal 2026, per quanto stando così le cose Sky dovrebbe essere confermata.
Ducati è stata la prima di cui abbiamo avuto notizia, tuttavia la prima MotoGP 2026 che vedremo è la Yamaha del Team Prima Pramac con Jack Miller e Toprak Razgatlioglu: l’appuntamento è per il 13 gennaio a Siena, patria di Paolo Campinoti. In Honda HRC hanno poi scherzato sui social, un paio di giorni fa, presentando “la livrea 2026” con un set di foto scattate lo scorso anno: magari è un modo carino per dirci che la prossima moto sarà diversa, magari il contrario. Di certo la comunicazione del colosso giapponese è cambiata almeno quanto la resa sportiva in questi anni.
C’è poi l’annuncio della Gresini Racing, che dopo il Cocoricò di Riccione nel 2024 e l’Autodromo di Imola nel 2025 ha puntato direttamente a Kuala Lumpur, il prossimo 31 gennaio. La moto di Alex Marquez sarà ufficiale e il livello, inutile dirlo, si prospetta ancora una volta altissimo.
Così Ducati ha le sue tre squadre pronte, lucidate, cariche. Manca il team satellite Aprilia, mancano le giapponesi e manca KTM, che a quanto pare potrà fare affidamento su nuovi investimenti e, soprattutto, su di un Maverick Vinales in assetto militare dato dalla collaborazione con Jorge Lorenzo e suo padre Chico.
Di certo vedremo una grande stagione. Per il campionato piloti, per il mercato che è già partito veloce e puntuale come un treno giapponese, per l’approccio di Liberty Media che dopo un anno di passività sarà al centro di decisioni tecniche e politiche. E per Marc Marquez, in pieno recupero verso un decimo titolo mondiale che rischia di essere tra i più intensi e complicati della sua carriera.