image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Abbiamo visto il film El Jockey di Luis Ortega ora in sala, ma com’è? Un casino incredibile e la prova che un cinema complesso e potente è ancora possibile (anche grazie a Lucky Red)

  • di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

17 luglio 2025

Abbiamo visto il film El Jockey di Luis Ortega ora in sala, ma com’è? Un casino incredibile e la prova che un cinema complesso e potente è ancora possibile (anche grazie a Lucky Red)
Com’è El Jockey? Un delirio totale, un casino vero, un’allucinazione collettiva. Proprio come certi miti sudamericani. Il nuovo film di Luis Ortega arriva in sala e noi non solo ve lo raccontiamo, ma vi spieghiamo perché abbiamo ancora bisogno di un cinema così: potente, libero, fuori da ogni schema

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

El Jockey di Luis Ortega è un film allucinante. Che non ha senso, che non deve averlo, che non esiste. Bisogna uscir di pagina, uscir di sé, uscir di senno, come diceva Carmelo Bene. El Jockey di sicuro lo fa. È la storia di un fantino argentino di successo (e tossicodipendente) di nome Remo (Nahuel Pérez Biscayart) che, dopo una gara, si trasforma: d’un tratto non è più lui. O forse è lui, ma in mille versioni diverse. È lui, è lei, è tutte le cose. Everything, everywhere, all at once. Che noia una sola identità, per citare il titolo e le parole di Ortega su Domani. Tutto confuso è El Jockey, come d’altra parte s’è spesso mostrato il cinema sudamericano - ne abbiamo parlato tante volte - cinema a sua volta ispirato al substrato di quella parte di mondo cullata dai versi di Borges, cresciuta con Cortazar arrivata a Mariana Enriquez. 

el jockey lucky red
Úrsula Corberó e Nahuel Pérez Biscayart El Jockey di Luis Ortega (2024)

Al cinema questi stessi sentimenti si son fatti più feroci con Gaspar Noé: siringhe, violenze, sentimenti così grandi da sembrare voragini che risucchiano chi li guarda e chi li crea, quei film. Un cinema, quello di Noè, che potrebbe sintetizzarsi così: allucinazione collettiva. E una grande allucinazione lo è anche il film di Ortega perché fa a brandelli i significati, la narrazione. Dopo un certo momento Remo è cambiato, ma anche lo spettatore non è più lo stesso, o meglio, non si sente tanto bene: è seduto, esterrefatto, forse annoiato, turbato o scosso, perché non capisce più niente di quello che sta vedendo. Cerca risposta e per fortuna, per una volta, non le trova. Chi è davvero Remo Manfredini? Forse non lo sapremo mai, certo è autodistruttivo e non sa cosa fare dell'amore per Abril (Úrsula Corberó). Su di lui c'è anche il potere degli altri: di chi organizza le gare, di chi ci scommette sopra, di chi implora la vittoria. E a proposito di vittoria, El Jockey è il vero film che vince. Vince come vince ancora Lucky Red (che ha distribuito il film nelle sale). Vincono entrambi nel tentativo di farci vedere al cinema un linguaggio diverso, anche incasinato, anche imperfetto, grezzo, ma sicuramente delirante, alternativo e potente come Queer, Bird, A Different Man. Lontano dalle narrazioni preconfezionate e tutte uguali che “tanto funzionano sempre”. Titoli liberi senza certezze che forse non prendono proprio per mano lo spettatore comune, ma di certo gliela porgono per offrirgli una visione complessa delle cose. Perché El Jockey è tutto quello che non vediamo quasi mai in sala. E proprio per questo, ha vinto.

el jockey
Úrsula Corberó e Nahuel Pérez Biscayart El Jockey di Luis Ortega (2024)
https://mowmag.com/?nl=1

More

“El Jockey” non vincerà Venezia 2024, ma è già un culto. Tra fantini alcolizzati (e dopati come cavalli), cambi di sesso e gangster alla ricerca di se stessi. E Tokyo de “La casa di carta” si supera

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Spinto al limite

“El Jockey” non vincerà Venezia 2024, ma è già un culto. Tra fantini alcolizzati (e dopati come cavalli), cambi di sesso e gangster alla ricerca di se stessi. E Tokyo de “La casa di carta” si supera

Abbiamo visto Bird con Barry Keoghan, ma com’è? Un film (bellissimo) per capirsi quando non si capisce più niente di sé e degli altri

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

che bellezza

Abbiamo visto Bird con Barry Keoghan, ma com’è? Un film (bellissimo) per capirsi quando non si capisce più niente di sé e degli altri

Abbiamo visto la serie Too Much su Netflix, ma com’è? La prova che senza Lena Dunham e Girls tutto sarebbe diverso (e peggiore). Ed Emily Ratajkowski…

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

finalmente

Abbiamo visto la serie Too Much su Netflix, ma com’è? La prova che senza Lena Dunham e Girls tutto sarebbe diverso (e peggiore). Ed Emily Ratajkowski…

Tag

  • Cinema
  • critica cinematografica
  • Film
  • film consigliati
  • film del mese
  • recensione film

Top Stories

  • "APRIMI IL CU*O" è il tormentone dell'estate 2025? Tutto quello che sappiamo sulla canzone virale sui social (TikTok) e su Vera Luna, artista (vera o fake?) che stuzzica la sonnacchiosa estate pop

    di Emiliano Raffo

    "APRIMI IL CU*O" è il tormentone dell'estate 2025? Tutto quello che sappiamo sulla canzone virale sui social (TikTok) e su Vera Luna, artista (vera o fake?) che stuzzica la sonnacchiosa estate pop
  • Non rompete il caz*o a Ultimo per le vacanze a Taormina: yacht da 50 milioni? “Tutto pagato dal clan dei tristoni”. Solo preso a noleggio, niente ostentazione. E sulla presunta crisi con Jacqueline…

    di Giulia Ciriaci

    Non rompete il caz*o a Ultimo per le vacanze a Taormina: yacht da 50 milioni? “Tutto pagato dal clan dei tristoni”. Solo preso a noleggio, niente ostentazione. E sulla presunta crisi con Jacqueline…
  • DEN HARROW È MORTO! Intervista totale a Stefano Zandri: Tony Effe? "Generazione senza morale". La musica? "Sfruttato e finito sul lastrico, mai più personaggio". E sul "traditore" Tom Hooker...

    di Gianmarco Aimi

    DEN HARROW È MORTO! Intervista totale a Stefano Zandri: Tony Effe? "Generazione senza morale". La musica? "Sfruttato e finito sul lastrico, mai più personaggio". E sul "traditore" Tom Hooker...
  • Non rompete il caz*o a Chiara Valerio su Gaza: davvero siamo quel Paese in cui vogliamo insegnare a David Grossman (che ha perso un figlio nel conflitto israelopalestinese) cosa deve dire sul genocidio e Netanyahu?

    di Riccardo Canaletti

    Non rompete il caz*o a Chiara Valerio su Gaza: davvero siamo quel Paese in cui vogliamo insegnare a David Grossman (che ha perso un figlio nel conflitto israelopalestinese) cosa deve dire sul genocidio e Netanyahu?
  • Peccati Inconfessabili tra le serie più viste su Netflix: ma come siamo finiti a guardare le soap messicane? La verità è che lo abbiamo sempre fatto, dagli anni Ottanta

    di Irene Natali

    Peccati Inconfessabili tra le serie più viste su Netflix: ma come siamo finiti a guardare le soap messicane? La verità è che lo abbiamo sempre fatto, dagli anni Ottanta
  • BOOM. Mina a 85 anni spacca ancora il cu*o a tutti? Il nuovo album “riciclato” e “genderless”? Trapper e cantanti, prendete nota. E Pelù e Gabbani…

    di Jacopo Tona

    BOOM. Mina a 85 anni spacca ancora il cu*o a tutti? Il nuovo album “riciclato” e “genderless”? Trapper e cantanti, prendete nota. E Pelù e Gabbani…

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Siamo andati al concerto di Fabri Fibra, per ascoltare il disco Mentre Los Angeles brucia dal vivo, ma com'è? Vi spieghiamo perché il trono di grande statista del rap italiano è ancora suo...

di Emiliano Raffo

Siamo andati al concerto di Fabri Fibra, per ascoltare il disco Mentre Los Angeles brucia dal vivo, ma com'è? Vi spieghiamo perché il trono di grande statista del rap italiano è ancora suo...
Next Next

Siamo andati al concerto di Fabri Fibra, per ascoltare il disco...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy