Ha scalato l’Everest per tre volte, pedalando per 55 ore e 59 minuti. Il tutto in sella alla sua bici, senza muoversi mai dal balcone di casa.
Giacomo Zico Pieri ha approfittato della quarantena per raggiungere un altro dei suoi record, questa volta unendo alla sua preparazione atletica e mentale le opportunità offerte da Zwift, il software dedicato agli amanti della bici che ha trovato la sua definitiva consacrazione in questo periodo di lockdown.
Di che si tratta? Zwift è una piattaforma che consente agli appassionati di ciclismo di percorrere i tracciati più famosi del mondo, attraverso un avatar, senza muoversi mai da casa. In sostanza, è possibile far interagire questo software con i rulli per l'allenamento indoor, così da creare una correlazione tra lo sforzo esercitato e il comportamento del vostro io virtuale. Guai, però, a chiamarlo videogioco, visto che la fatica è reale.
Ne sa qualcosa, appunto, Giacomo Zico Pieri, carpentiere di professione e uomo dei record per passione. Molto noto negli ambienti sportivi come Allenatore e Istruttore FITRI e mental coach spesso impegnato in seminari alle Università di Urbino o di Bologna, il quarantasettenne marchigiano ha provato a spiegarci meglio che cos’è Zwift.
“Per quanto mi riguarda – ci ha raccontato – ho sempre preferito l’attività all’aria aperta, l’allenamento in mezzo alla natura, ma la reclusione forzata dovuta alle misure per il contenimento del Covid19 mi ha fatto conoscere questa piattaforma. Mi sono iscritto, ho creato il mio avatar, guidato da tantissimi amici che già la utilizzavano, tra cui noti campioni di ciclismo, e ho mosso le prime pedalate. In maniera più pratica, la bicicletta viene issata su dei rulli che a loro volta vengono collegati alla piattaforma e interagiscono, di fatto, con essa”.
Il meccanismo è a tutti gli effetti quello di un simulatore di guida, ma i costi sono ben altri. L’avatar ha gli stessi parametri fissi del ciclista che può sfruttare la piattaforma sia attraverso Windows, Ios e Android, anche con l’ausilio di una fascia cardio. Il modo migliore per godere dell'esperienza utente offerta da Zwift è quella di utilizzare un set di rulli "smart". In questa maniera la resistenza allo sforzo sarà calibrata direttamente dal software, in base ai percorsi virtuali che si andranno a percorrere. Qualora vi avventuriate sull'Alpe du Zwift ad esempio (un percorso ricreato su modello della famigerata Alp d'Huez), i dislivelli virtuali si trasformeranno in conseguenti sforzi del tutto reali.
Nel caso abbiate appena comprato dei rulli standard, però, non disperate: è possibile utilizzare Zwift anche con con i soli rilevatori di potenza a pedale o - ultima spiaggia nel caso non abbiate neppure questi - con l'utilizzo in accoppiata di un misuratore di velocità e una fascia cardio. In questo caso l'esperienza utente sarà meno appagante ma potrete in ogni caso prendere parte a quella che a tutti gli effetti è soprattutto uns grande comunity, che vede al suo interno campionissimi come Froome o come il "nostro" Aleix Espargaró. Ah, il software (che gira anche su app), può essere scaricato gratuitamente ma, dopo un primo periodo di prova, vi sarà richiesto il pagamento di un abbonamento di 14,99 Euro al mese. Consigliabile anche un ventilatore.
Ed è proprio l'Alpe d'Huez virtuale il percorso scelto da Zico Pieri per il suo record di 28152 metri di altitudine raggiunti in 55 ore e 59 minuti tra il 10 e il 12 aprile scorsi.
“Ho partecipato quasi per gioco – ha raccontato – a questa sfida. Ho acquistato i rulli adatti al collegamento con Zwift non più di un mese fa. Alle 4 del mattino del 10 aprile, poi, sono salito sul sellino della mia bici, nel terrazzo di casa, ed ho iniziato il percorso. Ho fatto qualche diretta sui social nel frattempo e, incoraggiato da molti che mi hanno virtualmente pedalato a fianco, ho superato la prima giornata di pedalate”.
Per mangiare al volo e per i le esigenze quotidiane, Giacomo ha sfruttato la modalità discesa: ossia scendeva dalla bici in corrispondenza dei tratti in discesa, lasciando all’avatar “l’incombenza” di condurre i tratti in cui non è necessario pedalare.
“Nel primo giorno ho fatto in tutto non più di 30 minuti di pausa, di cui 15 per dormire – ha proseguito Pieri – Non avevo in mente il record, ma la volontà di trasmettere motivazioni. Volevo dare un messaggio per dimostrare che anche quando si è costretti a stare chiusi in casa si possono fare cose grandi.
Con questo spirito ho pedalato ininterrottamente anche nel secondo giorno, ritrovandomi quasi senza volerlo a fare il record del mondo e raggiungendo in quasi 56 ore l’altitudine di 28152 metri, pari a più di tre volte l’Everest”.
Zico Pieri, d’altra parte, non è nuovo a imprese così: è suo, infatti, il record del mondo di Everesting, ottenuto su strada nel giugno del 2019, quando ha scalato per ben quarantacinque volte il Monte Petrano, a Cagli, in 113 ore e per un dislivello di 35400 metri (pari a 4 volte l’Everest).