image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Think twice
Think twice

Chiamarsi Schumacher

Giulia Toninelli

2 dicembre 2020

Gigantesco da pronunciare, denso come il caramello. Può un cognome suonare arrogante? Beh, se potesse, sarebbe sicuramente questo. Oggi - giorno dell’annuncio ufficiale del suo passaggio in Formula 1 - Mick deve fare i conti con Michael e con l’enormità di un cognome che ha sempre protetto: Schumacher

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Mick cammina in punta di piedi, da sempre. Lo faceva nelle Formula minori, quando al posto di presentarsi con quel cognome - quello da divinità delle quattro ruote - preferiva usare il nome di mamma.

Lo fa ancora, dolce ma guardingo, in giro per il paddock di Formula 2. D’altronde se hai un cognome così, come quello di Mick, le opzioni per sopravvivere alla giungla sono due: o lo usi come uno scudo, o gli fai da scudo. E credo che lui abbia sempre preferito la seconda. Anche oggi, il giorno del tanto chiacchierato annuncio ufficiale, anche adesso che sappiamo con certezza che correrà in Formula 1, lui continua a camminare in punta di piedi.

Tutti parlano di lui, della sua carriera, si chiedono se il padre possa o non possa rendersi conto di quello che sta facendo il figlio. Intanto si fanno analisi sulle caratteristiche del ragazzo e ci si chiede se quel talento, quello di Michael, sia replicabile. Genetico, intrinseco, stampato dentro a un cognome, marca da bollo della propria esistenza.

E oggi è scritto a caratteri cubitali su tutti i giornali del mondo: Schumacher.

Gigantesco da pronunciare, denso come il caramello. Può un cognome suonare arrogante? Beh, se potesse, sarebbe sicuramente questo.

Uno Schumacher che torna in Formula 1. Nel nome del padre. Mick figlio di Michael, così biblico, nella sua solennità.

Una notizia già ampiamente annunciata ma dal frastuono spaventoso. Allora Mick che fa? Se ne sta in punta di piedi. A fare i conti con papà, lui che in punta di piedi non c’ha mai saputo camminare. Devi guardarli esultare, questi due, per capire che sono davvero imparentati. Lo fanno nello stesso modo: braccia alzate, dito al cielo, pugno chiuso. Nella gioia sono uguali, gli Schumacher.

Ma nella sensibilità mediatica di Mick, nella sua attenzione a non dire e non fare quello che ci si aspetterebbe, nel suo tentativo di non essere personaggio, c’è tutto quello che dobbiamo sapere di lui. L’essere cresciuto in fretta, nato nel mondo del motorsport e venuto su a pane e quattro ruote, l’estremo rapporto con la propria privacy, la capacità di mantenere un velo di riservatezza assoluto sulle condizioni di un uomo che per tutti, soprattutto per lui, era (e rimane) un supereroe.

A casa ho una sua fotografia autografata, del Kaiser. È un regalo che conservo come un gioiello, l’oggetto a cui tengo di più. Mi ricorda che nella vita si può essere i migliori - in tutto quello che si fa - se si ha sufficiente talento, passione e dedizione. Non è questione di Formula 1, è questione di imparare a vivere. Incazzarsi, piangere senza vergogna, vincere senza dover chiedere scusa.

Lo vorrei dire a Mick, quanto ci tengo a quel ricordo del suo papà, e vorrei scusarmi perché oggi - anche a me - viene da pensare a lui. Io che da anni sono paladina del “non fate inutili confronti” oggi non posso che pensare all’emozione di rivedere quel cognome in Formula 1. A quanto ci piacerebbe avere Michael nel box Haas, a guardare le spalle del figlio, col solito sorriso saccente.

Ma Mick lo sa, lo sapeva prima di noi. Prima dell’annuncio di oggi e della scalata di quest’anno verso la Formula 1. Sa quanto questo giorno, e questo cognome, siano importanti per tutti. Allora non gli resta che continuare a camminare in punta di piedi, ma marciando chilometri, con la costanza che lo contraddistingue e la determinazione, passaporto del suo DNA.

Diverso da papà, ma con quel nome scritto dentro a caratteri cubitali. Gigantesco, impossibile da sillabare. Schumacher, Mick.

 

Se siete arrivati fino a qui seguiteci anche su Facebook e su Instagram

20201202 092951755 2358
La fotografia autografata da Michael Schumacher

Tag

  • Ferrari
  • Formula 1
  • Michael Schumacher
  • Mick Schumacher

Top Stories

  • Chef Guido Mori distrugge la “Carbondoro” trash da 70 euro di Milano: “Caviale (il meno costoso) e zafferano insieme? Fanno cagare. L’oro sopra? Non ha sapore. È un piatto in stile Dubai”. E non chiamatela carbonara: “Vuole attirare turisti, ma…”

    di Riccardo Canaletti

    Chef Guido Mori distrugge la “Carbondoro” trash da 70 euro di Milano: “Caviale (il meno costoso) e zafferano insieme? Fanno cagare. L’oro sopra? Non ha sapore. È un piatto in stile Dubai”. E non chiamatela carbonara: “Vuole attirare turisti, ma…”
  • Francesco Martucci (I Masanielli): “La pizza non è un bene di lusso, con 20 euro non ci metti neanche la benzina”. Cracco? “Se vado da Carlo in Galleria so cosa mi aspetta, mica puoi pagare come a Fragneto Monforte”. E sul Napoli…

    di Angela Russo

    Francesco Martucci (I Masanielli): “La pizza non è un bene di lusso, con 20 euro non ci metti neanche la benzina”. Cracco? “Se vado da Carlo in Galleria so cosa mi aspetta, mica puoi pagare come a Fragneto Monforte”. E sul Napoli…
  • Ma cosa sono i Labubu che Fedez ha comprato ai figli (che Chiara Ferragni ha scoperto essere tarocchi)? Pupazzi di moda da appendere alle borse Valentino e Balenciaga (e che Matteo Gracis critica)...

    di Angela Russo

    Ma cosa sono i Labubu che Fedez ha comprato ai figli (che Chiara Ferragni ha scoperto essere tarocchi)? Pupazzi di moda da appendere alle borse Valentino e Balenciaga (e che Matteo Gracis critica)...
  • Puoi avere un Rolex a 15 anni? Se sei Nathan Falco Briatore sì. Ecco il modello che indossa (e quanto costa) in foto con papà Flavio e la sorella Leni Klum

    di Jacopo Tona

    Puoi avere un Rolex a 15 anni? Se sei Nathan Falco Briatore sì. Ecco il modello che indossa (e quanto costa) in foto con papà Flavio e la sorella Leni Klum
  • Ma com’è il ristorante “Mimì alla Ferrovia” di Napoli (quello dei vip, da Maradona a Katy Perry)? Una storia d’amore (da documentario) tra famiglia Giugliano e cucina partenopea. E come si mangia? Tra ’o puparuolo mbuttunato e le bruschette...

    di Angela Russo

    Ma com’è il ristorante “Mimì alla Ferrovia” di Napoli (quello dei vip, da Maradona a Katy Perry)? Una storia d’amore (da documentario) tra famiglia Giugliano e cucina partenopea. E come si mangia? Tra ’o puparuolo mbuttunato e le bruschette...
  • NELLA RETE DEL SUO TOP. Bianca Censori in foto senza Kanye West né vestiti: si vede tutto, tra sopra a buchi e sotto trasparente. E su Instagram i “connotati” scompaiono per la censura. Ma rimane l’ombra di Kim Kardashian...

    di Benedetta Minoliti

    NELLA RETE DEL SUO TOP. Bianca Censori in foto senza Kanye West né vestiti: si vede tutto, tra sopra a buchi e sotto trasparente. E su Instagram i “connotati” scompaiono per la censura. Ma rimane l’ombra di Kim Kardashian...

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Il lato oscuro dei social, Alex Orlowski: "Ecco a chi conviene tanto odio"

di Gianmarco Aimi

Il lato oscuro dei social, Alex Orlowski: "Ecco a chi conviene tanto odio"
Next Next

Il lato oscuro dei social, Alex Orlowski: "Ecco a chi conviene...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy