Vasco voleva portarsela addirittura a scuola. Ma John Pemberton, quello che l’ha inventata, per poco non ci va a finire in tribunale, con tanto di libri contabili in mano. Stiamo parlando, ovviamente, della Coca Cola. Ora icona e simbolo del millennio scorso, ma prima un mezzo fallimento. Questione di marketing, viene da dire. Soprattutto oggi, 29 maggio, a 134 anni esatti dalla prima pubblicità della Coca Cola. A guardarla, quella pubblicità, un po’ si capisce perché la bevanda più famosa del mondo ha rischiato di non trovare mai il successo. E, quindi, anche perché John Pemberton abbia dovuto sbrigarsi a vendere tutto per non finire sul lastrico. Anche perché lui, è noto, pensava di aver dato vita ad un mezzo medicinale contro mal di testa e sonnolenza. Era un vino alla coca, originariamente, anche se poi furono eliminati sia l’alcool sia gli estratti di coca. Al nome, invece, ci aveva pensato il contabile di Pemberton. E anche alla prima inserzione pubblicitaria, il 29 maggio del 1886, sull’Atlanta Daily Journal. Ma a fronte di un investimento pubblicitario per oltre 70 Dollari, i ricavi non superarono i 50. I debiti per Pemberton divennero troppi e le prospettive di futuro divennero nulle.
Chi c’ha visto lungo, ben oltre quella fallimentare pubblicità che promuoveva la bevanda come delizioso drink rinfrescante a 5 cent al bicchiere, fu invece Asa Candler, che acquistò tutto e creò il definitivo marchio nel giugno del 1906. Legandolo indissolubilmente a grandi operazioni di pubblicità e marketing grazie alla agenzia D’Acry e arrivando a vendere l’azienda per ben 25 milioni di dollari nel 1919. È in quello stesso anno che la Coca Cola Company fu quotata in borsa e cominciò a conoscere il successo mondiale che ancora oggi non si arresta.