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Emma Marrone nel suo locale di Trastevere, se serve, lava pure i bicchieri

Emma? Una lavapiatti eccezionale. E non è un’offesa, ma un vero complimento (l’ho fatto anch’io più volte e ancora oggi). Viva Emma! Emma Marrone con quattro amiche-socie ha aperto uno spazio polifunzionale creativo a Roma, a Trastevere. È un locale tra cocktail bar e galleria (ospita spesso mostre di artisti conclamati), spazio di design e salotto creativo si trova in zona Trastevere all’interno di un’ex cartaria dismessa. Si chiama Niji In galleria (in via Goffredo Mameli 53) e dietro c’è una professionista di settore, Elisa Bonafede, 40 anni, imprenditrice con una lunga esperienza. Che dice: “Resta comunque principalmente un cocktail bar”. Sulla scia di tante altre insegne cittadine che hanno sposato la formula all day long, c’è spazio anche per la colazione, tra Caffè Haiti biologico, cornetti, cappuccini e torte del giorno. Si prosegue con il pranzo veloce, con diverse opzioni: maxi toast prosciutto e formaggio, pan brioche o burger bun (dai 10 ai 12 euro con acqua e caffè inclusi). Dall’orario dell’aperitivo in poi il menu si arricchisce con altri piatti, dal carpaccio di Black Angus (13) alla parmigiana estiva (12), ancora burro e alici (16) o polpette al sugo, in bianco e vegetali (12). Poi ci sono i bagel (9), al salmone o con burrata, il tagliere, le piadine e il tris di maritozzi (16). E fin qui tutto bene. Come dicevo, Emma lavapiatti, perché quando può, quanto c’è, se ha tempo, non rimane nel locale a fare la bella e famosa, ma si sbatte, al punto che, se serve, carica e scarica la lavastoviglie, come qualsiasi ristoratore con le testa (chiedere a Carlo Cracco). D’altra parte mi ricordo tanti anni fa durante un’intervista Emma mi raccontava che quando torna al paese in Salento, ad Aradeo, ancora passa a salutare le ragazze che gestiscono una boutique dove lavorava come commessa, “E mentre parlo con loro metto a posto i maglioni e i vestiti provati dalle clienti, ero brava, continuo ad esserlo e do una mano”. Poi, allora, finito il lavoro, andava nei locale a cantare al karaoke, c’è voluto un attimo per capire che era una numero uno. Il resto, Amici compreso, è storia.

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Fuckyourclique, con Fedez e Orietta Berti i più provocatori sono loro, ma il coraggio è un’altra cosa

Ho incontrato i Fuckyourclique al podcast Comodissimo di Federico Ledda e Melissa Greta Marchetto e sono stato contento di vederli. Ne avevo scritto durante l’ultimo Sanremo, perché Fedez nella serata dei duetti avrebbe voluto cantare con loro la La canzone della sbo**a, lo scrivo con gli asterischi perché la parola è di una volgarità estrema, e mi scuso. I Fuckyourclique (tradotto “‘fanculo la tua cricca”, e di nuovo mi scuso) lo fanno per provocazione, si divertono. Divertono a spiazzare i borghesi (come me?). Poi Carlo Conti non li ha voluti, tutti si sono offesi, e Fedez ha dovuto ridimensionarsi con Marco Masini con Bella stron*a, parola forte, ma niente confrontata con la loro canzone, che però li ha portati a una viralità streaming e social ancora più forte, tanto che Carlo Conti li ha voluti al suo Tim Summer Hits con Fabio Rovazzi e Orietta Berti nel loro brano Cabaret. Oggi la critica scrive di loro più che pomposa: “Icone della scena urban e punto di riferimento per la Gen Z, che portano nel brano la loro cifra irriverente e digitale. L’incontro tra generazioni e stili si fa potente, con un mix che rompe gli schemi”. Un incontro con Berti e Rovazzi che per qualcuno è una retromarcia per conquistare anche Rai Uno visto che in Cabaret loro cantano: “Dopo il pezzo estivo magari piacciamo a Carlo Conti”. Spiazzante e decisamente troppo (e l’ho già scritto) il loro merchandising che vede magliette con scritto a caratteri cubitali una bestemmia che offenderebbero chiunque religioso o meno (me compreso). Loro dicono che è solo provocazione e che le bestemmie fanno parte della vita (la loro) e giusto uno di loro ne ha sparata una, per provocarmi. Ma io rispondo volentieri alle provocazioni e d’istinto gli ho dato uno “scappellotto”, come si fa con i ragazzini dispettosi. E ho domandato: a quando le vignette contro altre religioni? Spero mai: le religioni, tutte, vanno rispettate anche da chi non crede. Charlie Hebdo, un settimanale satirico francese, noto per il suo stile volutamente offensivo verso la politica e le religioni, inclusi cristianesimo, islam ed ebraismo, l’ha pagata cara e ha subito diversi attacchi, tra cui quello del gennaio 2015. Nell’attentato, rivendicato dalla branca yemenita di Al Qaida o Ansar al-Sharia, sono state assassinate dodici persone, mentre undici sono rimaste ferite. Da allora la redazione lavora in segreto. Ho ricordato ai Fuckyourclique che solo noi cristiani siamo pazienti, di noi non c’è da aver paura: sopportiamo da sempre fin dai tempi dell’antica Roma. Nel merchandising c’è un’altra maglietta con scritto “Incel”. Cosa vuol dire? È una parola macedonia dall’inglese “involuntary celibate”, “celibe involontario”. Su Wikipedia leggo: “Gli incel sono prevalentemente uomini bianchi eterosessuali, e le stime del loro numero variano da migliaia a centinaia di migliaia. Le comunità online di incel sono state criticate e accusate di veicolare idee misogine e razziste, incoraggiare la violenza, diffondere opinioni estremiste e radicalizzare i propri membri. Nella canzone dei Fuckyourclique cantano: “Io le donne le odio, ma mica così tanto (let’s go)”. Il Southern Poverty Law Center, organizzazione legale americana senza fini di lucro, ha descritto i siti incel come “parte dell’ecosistema suprematista maschile online” includendoli nel proprio elenco di gruppi di odio dal 2018.  L’ultima notizia? Sul loro account leggo che le magliette con la bestemmia e quella Incel sono tutte esaurite.

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Flavia Pennetta, una campionessa immensa, una moglie immensa, un’amica immensa

Leggendo di Fabio Fognini e sulla notizia del suo ritiro dal tennis (anche sofferto) sostenuto con amore dalla moglie Flavia Pennetta, ho scoperto dell’amicizia che legava Flavia al collega tennista Federico Luzzi, morto di leucemia fulminante in pochi giorni nel 2008. “La sua morte è stata la più terribile notizia della mia vita, e me l’ha data Fabio, un momento spaventoso”. Flavia Pennetta in ricordo del collega ha chiamato “Federico” il suo primogenito nato dal matrimonio con Fognini. L’ex campionessa del tennis azzurro, vincitrice degli Us Open 2015 alla notizia della morte dell’amico si trovava sul treno pronta a partire per il Quebec per tentare la qualificazione al Master di fine anno che a quei tempi avrebbe rappresentato un traguardo storico per lo sport italiano e per lei. Flavia però subito rinunciò e volò ad Arezzo per dare l’ultimo saluto a Luzzi, leggo in un’intervista a Tennis Circus. “Per me era un punto di riferimento anche nei momenti brutti”, dice la Pennetta, “sapevo che ci sarebbe sempre stato”. Un giorno, lei era molto giù di corda e lui mi disse “Flavia tu vieni in macchina con me”, entrati in macchina mi chiese se volessi parlarne, io gli dissi di no e lui 'ok, allora non ne parliamo'. Mi capiva subito, mi voleva bene, io gli volevo molto bene, si sente la sua mancanza”. Queste testimonianze mi mettono in pace con il genere umano che purtroppo (tra guerre e omicidi) mi sta molto deludendo. Grazie, Flavia.

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Luxuria è in Croazia con un amico speciale, ma rimane “vergine martire”… dice

Luxuria è andata in Croazia in vacanza e ha passato lunghe giornate con “un amico croato”, così lo definisce. Rientrata nel rango di una bella amicizia la sua storia con Danilo Zanvit Stecherm, che è rimasto a casa, giustamente si guarda intorno, ha compiuto 60 anni, non sono ancora gli ultimi fuochi, ma perché aspettare? Lei ferrea ribadisce: “Quello è solo un buon amico croato”. Luxuria dopo tanto amare si sta costruendo un futuro da “vergine e martire”. Per ora sembra riuscirci benissimo.

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Il festival della canzone italiana 2026, Ecco i concorrenti ipotizzabili, ma Sanremo sarà a Sanremo?

Lo ha detto l'Ad Rai Giampaolo Rossi alla presentazione dei palinsesti a Napoli, ma qualcuno l’ha preso un po’ sottogamba: “Il Festival andrà in onda nel 2026, un po' in ritardo per la presenza delle Olimpiadi invernali. Attenderemo l'esito del bando con il comune”. Il bando, emanato in seguito a una sentenza del Tar che ha annullato l'affidamento diretto alla Rai, scadeva il 19 maggio. La Rai è stata l'unica partecipante al bando, ma l'esito definitivo è in attesa della decisione del Consiglio di Stato. “Ma deve essere chiara una cosa”, ha sottolineato Giampaolo Rossi, “Noi pensiamo che ci sarà il Festival, ma se non sarà a Sanremo la Rai farà comunque il suo festival, perché può realizzare questo evento musicale ovunque”. Mi fa quasi impressione pensare a un festival di Sanremo che non sia a Sanremo. Intanto si parla dei concorrenti che accontentino giovani e vecchi. Tra questi Patty Pravo e i Ricchi e Poveri, Annalisa, Cristina D’Avena, Elettra Lamborghini e Giusy Ferreri Poi ci sono i rapper come Emis Killa, Capo Plaza, Baby Gang, Coez, Baby K, Big Mama, Boro. I pop giovani: Blanco, Ghali, Benji e Fede, LDA, Aka7even, Leo Gassman, Tananai, Dimartino e infine Neffa Contentino finale Tiziano Ferro, uno dei rari italiani conosciuti oltre Lugano. Massiccia la partecipazione di Amici: da Trigno a Antonia, ma anche Nicolò Filippucci, Lorenzo Salvetti e Mimì. Ma questi potrebbero partecipare alla selezione di Sanremo Giovani che fa guadagnare un posto tra i big. Strano vero? Tutti vendono molto di più di quasi tutti i big.

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Morgan Freeman, occhio alle bufale sulle fake news sulle donazioni per gli animali

Su Instagram ho letto: “Nel giorno del suo 88° compleanno, Morgan Freeman ha impegnato 11 milioni di dollari per costruire un santuario per migliaia di cani randagi e abbandonati. MR FREEMAN è colui che merita una PARATA!”. Il tutto in un post di una pagina Facebook seguita da 1,5 milioni di follower e che ha raccolto in 12 giorni oltre 145 mila reazioni (fra “like”, “cuori” e “abbracci”), oltre 8 mila commenti e oltre 13 mila condivisioni. Ma è tutta una palla fatta solo per raccattare click. Già prima di Fredman erano stati presi per la stessa notizia personaggi famosi come i tennisti Sinner, Paolini, Djokovic e Nadal, i piloti di Formula 1 Hamilton e Verstappen, il multimiliardario Elon Musk . Una fake che è anche una truffa fatta a più soggetti: dai personaggi famosi tirati in ballo a chi ama gli animali e viene derubato della speranza di aver elogiato un comportamento positivo. Ma anche e soprattutto ai cani, a quegli animali randagi che che vedono privarsi dell’attenzione delle persone perché si pensa che già ci pensino i vip a loro. Sfruttare la miseria altrui, anche se animali, non solo fa schifo, ma porta pure sfiga, ricordatevene.

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Belen, ma la Jolanda va a taglie? Le dimensioni contano

L’avevo già scritto: Belen Rodriguez ha lanciato un nuovo prodotto firmato Rebeya, il suo marchio di cosmetici, si tratta di una maschera intima a forma di ali di farfalla, da applicare proprio sulla zona inguinale, come mostrato nella foto pubblicata su Instagram dove lei scrive: “Scopri Mia Libre, la nuova maschera vulvare pensata per la parte più intima - e troppo spesso dimenticata - del tuo corpo”. Divertentissima la domanda di una follower: “Mi chiedevo se andasse a taglie.. o taglia unica”. Anche quella va a taglie, come si dice degli uomini: le dimensioni contano.

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Federica Panicucci che succede?

Il famoso giornalista Gabriele Parpiglia, nella sua newletter, era sicuro: “Abbiamo provato a capire se tra i due ci fosse una crisi in corso e abbiamo trovato riscontro positivo. Titoli di coda”. I due sono Federica Panicucci e Marco Bacini che si amano credo da più di dieci anni. Ed ero più che stupito perché in queste ultime settimane li ho incrociati spesso, sorridenti, simpatici, mi sembravano in un mare (quello di Forte dei Marmi) di felicità. Poi ci ha pensato Federica a tagliare la testa al toro: “C'è qualcosa che non va, che non torna", ha detto in un video. C’è chi dice “che il mio rapporto è in crisi… che ci siamo già lasciati…” Poi l'inquadratura si sposta e include anche Marco: “Allora c'è qualcosa che non va, che non torna….”. Poi, ecco arrivare un post dedicato proprio al suo amore per Marco: "Il mio posto sicuro ogni giorno”. Meglio così: anche a me è capitato di essere smentito, se la smentita è stata una bella notizia sono stato il primo a compiacermene.