A Sanremo 2021, a fianco di Amadeus e Fiorello, ci sarà Zlatan Ibrahimovic, tanto amato dal pubblico - specialmente quello meno affezionato al Festival - quanto criticato dai giornali, dallo scontro con Romelu Lukaku durante il derby di Milano al lauto cachet previsto dalla Rai. In attesa delle uscite di Zlatan, che verranno immancabilmente raccontate da ogni genere di articoli e meme - che poi è la ragione del suo compenso - abbiamo parlato di Sanremo con Marco Lucchinelli, che dopo aver vinto il mondiale con la Suzuki nel 1981 è stato ospite del Festival per cantare la sua Stella Fortuna.
Erano altri tempi, con le Brigate Rosse a scuotere il paese e la P2 di Licio Gelli al centro del dibattito politico e sociale. Se non altro l’Italia di Paolo Rossi avrebbe vinto i mondiali dell’82 e un altro Rossi, ma stavolta Vasco, avrebbe cantato “Vado al Massimo” sul palco dell’Ariston per poi andarsene col microfono in tasca. Marco Lucchinelli in tutto questo venne pesantemente criticato perché fuori luogo: ecco, erano proprio altri tempi.
Sei stato a Sanremo nel 1982 a cantare Stella Fortuna. Per il 2021 hanno invitato Zlatan Ibrahimovic, un altro sportivo ribelle nel salotto buono della Rai.
“Si, però la differenza, e sono passati quarant’anni, è che nell’82 nessuno sportivo aveva mai fatto una cosa del genere. È stata una cosa gigantesca, perché come ospiti c’eravamo io, Adriano Celentano e Johnny Hallyday (ma anche gli America, I Kiss, i Bee Gees, i Van Halen e Gloria Gaynor, ndr.) e io cantavo. Ibra andrà, ma senza cantare, e se penso a tutti gli ospiti dal mondo dello sport c’è già stato mezzo mondo, quindi non mi dice niente. Io invece sono stato di sicuro il primo a farlo”.
Sei andato a Sanremo come il Vasco Rossi del motociclismo.
“Si, ero molto diverso dai loro soliti ospiti, con tutte le critiche che mi sono tirato addosso, perché dopo aver vinto il mondiale sono andato a Sanremo e l’hanno presa come una mancanza di professionismo. Non era il mio mestiere, ma io sono fatto così e sono contento di esserci stato”.
Oggi però il mondo dello sport e dello spettacolo vanno spesso a braccetto.
“Eh, sono arrivati un po’ in ritardo! Anche il fatto che io correvo con camicia e cravatta, è una cosa che non faceva nessuno. Se vai a vedere i miei podi sono sempre così: camicia, cravatta e sigaretta. Sai, ero un po’ diverso dagli altri”.
Canterai ancora? Ci sono molti estimatori delle tue sigle su TV8…
“Io cantare canto ancora, stiamo già facendo un pezzo… ma non ti posso dire su chi o su cosa, lo saprete quando uscirà”.