C’è modo e modo di produrre capi altamente isolanti. Lo si può fare con materiali naturali, come la piuma d’oca - ma questo significa sottoporre migliaia di animali a sofferenze del tutto evitabili - o lo si può fare attraverso l’impiego di prodotti sintetici - ma questo, a sua volta, può rappresentare un problema per l’ambiente, sia in fase di produzione, che in fase di smaltimento dei capi che adottano questo tipo di soluzione. Un bel rompicapo che, tuttavia, qualcuno è riuscito a risolvere. È il caso di PrimaLoft, azienda statunitense leader nella tecnologia dei materiali d’avanguardia, fin dal 1983, e partner di oltre 800 brand attivi nei più disparati settori (moda, outdoor, arredamento per la casa, abbigliamento da lavoro, caccia e applicazioni militari). Tra i suoi impegni principali c’è, ormai da tempo, quello di riuscire a realizzare fibre tessili e isolanti derivati da materiali riciclati, plastica in particolare. Non solo, fare in modo che i capi che li impieghino, siano, inoltre, quanto più facilmente riciclabili sia possibile. È la cosiddetta economia circolare, i cui obbiettivi sono principalmente due: non produrre scarti o rifiuti non necessari e non sfruttare nuovi materiali.
Ebbene, è proprio al fine di dare seguito a questa volontà che, PrimaLoft, a partire dall’autunno 2020, renderà finalmente disponibili i suoi rivoluzionari Primaloft® Bio™ Performance Fabric e Primaloft® Bio™ Insulation i quali, grazie a una migliorata tecnologia delle fibre che li compongono, sono in grado - in particolari condizioni ambientali - di dare vita a un processo di biodegradazione fortemente accelerato. Nel dettaglio, le fibre di PrimaLoft® Bio sono progettate per disgregarsi quando esposte ad ambienti come discariche o qualora siano immerse nell’acqua di mare. Ciò è possibile perché il nuovissimo processo con cui sono costruite le rende più attraenti nei confronti dei microbi naturali di questi ambienti anaerobici. Questi smaltiscono le fibre in maniera più rapida, restituendo così il materiale alla natura. Ovviamente, questo processo è in grado di prendere il via solamente se il materiale è esposto ai microbi presenti nel terreno o nell’acqua dei nostri oceani. Primaloft® Bio™ conserverà quindi immutate le sue qualità e le sue performance nel corso di tutto il ciclo ordinario di vita che avrà luogo all’interno dei capi che lo adotteranno.
“Fin dall’inizio di questo progetto abbiamo pensato che i tessuti fossero una parte molto importante nello sviluppo di materiali biodegradabili. Grazie a questa innovazione, oggi, un capo d’abbigliamento potrebbe essere interamente restituito alla natura” afferma Mike Joyce, Presidente e CEO di PrimaLoft. “Al fine di non compromettere la performance, dovevamo essere sicuri che le nostre fibre biodegradabili potessero affrontare il rigoroso processo di produzione di un tessuto, senza perdere la capacità di degradarsi. Questa innovazione rappresenta un nuovo orizzonte che consente di elevare gli standard attuali e di determinare un’importante riduzione dell’impatto ambientale creato dall’industria tessile”.
È comunque importante notare come al di là del possibile processo di smaltimento “naturale” che può avvenire all’interno di discariche o qualora le fibre che lo compongono giungano sino in mare, Primaloft® Bio™se smaltito correttamente, può essere riciclato chimicamente con una percentuale di resa del 95% dando vita quindi ad un nuovo isolamento o a fibre di tessuto con un livello di prestazioni che rimane sempre elevato.
Per sottolineare maggiormente il suo impegno l'azienda americana ha, inoltre, stretto una partnership con Parley for the Ocean, un'organizzazione ambientale che opera come una pionieristica catena globale di approvvigionamento e network di bonifica in 28 paesi, intercettando i rifiuti di plastica da spiagge, isole e remote comunità costiere.
“Il marchio Parley Ocean Plastic® indica una gamma di materiali di alta qualità che trasformano i prodotti in Simboli di Cambiamento e finanziano la nostra battaglia contro l’inquinamento da plastica marina” sostiene Cyrill Gutsch, fondatore e CEO di Parley for the Oceans. “L’enorme successo delle nostre partnership con marchi come Adidas e Stella McCartney, atleti, artisti e animatori di fama internazionale ha avuto un effetto su tutto il settore. Il riciclaggio ora è sexy, desiderabile e rappresenta un progetto significativo”.
Il lavoro di PrimaLoft è, insomma, una continua sperimentazione che si basa su uno studio profondo volto a migliorare il nostro pianeta. Un esempio da cui trarre ispirazione sia per le piccole realtà aziendali sia per quelle più grandi che purtroppo, ancora oggi, non danno così tanta importanza a questo tema.