“Mi si nota di più se sto chiusa nella mia cameretta o se vado a Sanremo e dico che non me ne frega niente? E se dicessi che una volta non mi lavavo, che ho subito una violenza (che non denuncio, però, sia chiaro) e che, ovviamente, la mia sessualità è fluida? Idea: posso dire che ero depressa e autolesionista!”.
Sono più o meno questi gli interrogativi che ci immaginiamo affliggano da mesi la testa di Madame, al secolo Francesca Calearo, anni 19, cantante vicentina divenuta nota al grande pubblico dopo la sua partecipazione all’ultima edizione del Festivàl di Sanremo e nota, invece, all’intellighenzia di stampo milanese, dacché se ne sono comprese le potenzialità in veste di ambassador dell’insieme intersezione di pressoché tutte le minoranze attualmente ritenute meritevoli di tutela. Una serie di tormenti ai quali si è aggiunta, nelle scorse ore, una nuova espressione dell’attenition whoring da cui sembra inequivocabilmente affetta e che risponde all’interrogativo: “mi si nota di più se mi faccio i selfie con chi me li chiede o se non me li faccio e mi lamento sui social del fatto che me li chiedano?”. Il dubbio, questa volta, deve aver trovato una risposta, spingendo Madame a pubblicare il seguente tweet:
La cartina di tornasole, su cosa sia giusto pensare al riguardo, al solito, ce la dà Selvaggia Lucarelli:
Se era bastato, infatti, il tweet di Madame per farci pensare: “A Madà, magna tranquilla!”, il fatto che la versione femminile di Scanzi si associ all’accorato grido di dolore della prima, empatizzando con chi, come entrambe, è costretto a subire l’assalto di maleducati fan, rende del tutto evidente il salto logico compiuto nel formulare questo ragionamento. La Lucarelli sostiene che “non è che la gentilezza sia dovuta comunque perchè ‘sei Madame perchè hai i fan’. No, sei Madame perché hai talento, i fan sono una conseguenza”. Ecco, sorvolando sull’avversione della Lucarelli per gli accenti acuti, pare il caso di domandarsi: ma Madame, la Lucarelli, Scanzi, hanno davvero molti fan soltanto perché hanno talento?
Dando per scontato che ne abbiano (nessuno qui lo mette in discussione), è davvero questo il motivo per cui migliaia di persone commentano i loro post, ascoltano le loro canzoni, leggono i loro articoli e si rivolgono poi loro - in maniera maleducata - per un selfie? O è forse perché una buona parte di ciò che fanno quotidianamente ha come unico scopo quello di essere popolari, nel senso più letterale di questa espressione? Madame ha compiuto e compie abitualmente, quotidianamente, forse in maniera perfino inconscia, una serie di gesti che non hanno a che fare con quanto sia brava a cantare, ma che servono soltanto ad ottenere più visibilità.
Madame, è perfino banale dirlo, come chiunque faccia parte del mondo dello spettacolo, ha deciso di sacrificare una parte della propria vita privata sull’altare del “poter fare il cazzo che voglio dalla mattina alla sera” aka “vivere di musica”. Ma c’è gente che di musica vive facendo l’insegnante al conservatorio o il produttore per conto di altri artisti. Se nella vita, però, vuoi fare il cantante e vuoi farlo in quella maniera lì, mostrandoti in pubblico, promuovendo la tua attività pubblica, be’, indovina un po’, diventi un personaggio pubblico.
Ovviamente non siamo stati i soli a formulare questo tipo di considerazioni, la polemica per il suo tweet è montata e nel tempo di mezza giornata, sono arrivate, puntuali, le scuse.
“Dovete sapere che il rapporto fan-artista è un rapporto assolutamente sacro ed è un rapporto assolutamente personale. C’è chi è rimasto colpito da una sola parola e chi conosce a memoria la mia intera discografia. Io penso che un mio fan non mi interromperebbe mentre mangio con la mia famiglia per chiedermi una foto. Sono sicura che aspetterebbe. È veramente poco rispettoso interrompere. È evidente che in quel momento io non stia lavorando, io non sia Madame. Non sono Madame soprattutto se non mi segui, soprattutto se non mi ascolti […] Un fan me lo fa sapere che è un fan, ci tiene a farmelo sapere. Un non fan ci tiene a dirmi che non mi segue. Ed è quello che mi è successo l’altra sera. ‘Io non ti seguo, non mi piace il tuo genere, però ti ho vista a Sanremo. Possiamo farci una foto?’. […] La foto l’ho fatta. Mi reputo una persona educata e rispettosa e se mi chiedi una foto mi alzo, sorrido e faccio la foto con te, chiunque tu sia, fan, non fan, hater, non hater, la faccio. […] Se non mi conosci e non mi segui abbi almeno rispetto per me: sono assolutamente sicura che un fan avrebbe aspettato che io finissi di mangiare».
Che noia.