La Honda e la Yamaha a Silverstone sono il simbolo del baratro, di una crisi profonda che nemmeno Marc Marquez e Fabio Quartararo riescono più a mascherare, attraverso colpi di genio o spolverate di talento. El Diablo nel sabato inglese ha firmato la peggior qualifica della sua carriera: ventiduesima posizione, l'ultima. Il 93 è scattato per la Sprint Race dalla quattordicesima casella, ma sull'asfalto umido di Silverstone la sua prestazione si è presto deteriorata, fino a quando Marc - diciassettesimo - non ha deciso di voltarsi e farsi passare dal compagno di squadra Joan Mir, per avere un riscontro visivo e oggettivo sulle difficoltà della RC213V. Al termine della gara breve di Silverstone, dopo che Ducati, Aprilia e KTM si sono fatte belle nel gruppo di testa, la prima moto giapponese è stata la M1 di Franco Morbidelli, quindicesima a 27 secondi dal vincitore Alex Marquez. Vuol dire che Quartararo e Marquez, ancora più indietro, hanno accumulato un distacco di trenta secondi in dieci giri. Il conto risulta semplice: Marc ha preso tre secondi al giro dal fratello Alex, Fabio - che ha chiuso penultimo - qualcosa in più. Quartararo e Marquez, due pesi massimi della MotoGP, in questo momento sono costretti a disputare un altro mondiale rispetto a quello dei protagonisti, di chi le gare può vincerle. E per la prima volta, forse, l'atteggiamento di Marc e Fabio - nonostante dichiarino di attendere con ansia i test di Misano a settembre - assomiglia ad una resa. Si evince dal fatto che loro, campioni abituati a reagire e a ribaltare i pronostici più scontati, dalla domenica di Silverstone - dalla Gara di domani - non si aspettano niente. Sono già delusi.
Al microfono Sky di Antonio Boselli, Marquez ha spiegato con estrema chiarezza i motivi del suo comportamento in Sprint Race, che a prima vista è parso rinunciatario: "Sul bagnato oggi mi aspettavo edi essere più vicino ai primi onestamente, ma ho visto che facevo molta fatica questa mattina con molta acqua, anche se la moto era guidabile, infatti in Q1 mi sono preso un pò di rischi per provare ad entrare in Q2 ma non ce l'ho fatta. Quando sono partito per la Sprint Race ho visto subito che il ritmo non era buono. Guidavo, ma non capivo niente della moto, e allora mi sono chiesto 'cosa faccio?'. Così ho deciso di aspettare le altre Honda per seguire Joan Mir e per vedere cosa succedeva alla moto, per capire se fossi solo io a provare certe sensazioni o se anche gli altri della Honda avevano i miei stessi problemi. Ho visto che rischiando al massimo avrei fatto quattordicesimo, quindi quando ho visto sulla tabella che dietro avevo Joan l'ho lasciato passare per vedere i movimenti che faceva la sua moto, che erano uguali a quelli che pativo io. Comunque domani faremo la nostra gara, ho preso la Sprint Race come un FP4 in cui allenarmi e capire un pò di cose. Domani in gara proveremo a restare lì, dal decimo al quindicesimo posto. Ora vediamo cosa succede nelle prossime gare, cosa arriva dal Giappone e come sarà la prima moto nuova ai test di Misano. Dopo essermi rotto tre ossa in sei gare ed essermi lesionato un legamento, mi sono detto che avrei dovuto cambiare approccio. È quello che sto facendo al momento, anche se è dura. Fisicamente sono al 70%".
Fabio Quartararo, se possibile, è sembrato ancor più sconsolato di Marquez nel momento in cui ha dovuto raccontare ai giornalisti l'andamento di quello che, quasi sicuramente, è stato il peggior sabato della sua carriera: "In qualifica dopo un giro ho fatto subito un errore, la moto si è spenta e sono tornato al box. In gara ho fatto una buona partenza, ma poi il front device è rimasto bloccato per un giro e mezzo, ma non è stata una cosa che mi ha disturbato per ottenere un eventuale miglior risultato, perché al massimo avrei potuto fare una o due posizioni meglio rispetto alla mia ventunesima finale. Il passo era quello, è così, è molto preoccupante finire a trenta secondi in soli dieci giri. Questa mattina in qualifica ho avuto un problema con la pressione delle gomme; Franco nei primi giri era addirittura più lento di me, ma poi è rientrato ai box, ha aumentato la pressione delle gomme e ha fatto un salto in avanti che davvero non mi aspettavo, mentre noi siamo rimasti lì. Questo è stato un errore, dobbiamo imparare da questo. Magari non sono il migliore sull'acqua, ma ho fatto delle belle gare, sono stato veloce in passato, ma in queste condizioni è stato davvero difficile lottare per una posizione decente"