Metabolizzare, reagire, rilanciare. A vedere da fuori la Gresini Racing viene da fare questa sintesi qui. Come fossero tre verbi semplici. Lo sono, in verità. E’ renderli concretamente missione che, invece, non è facile neanche un po’, soprattutto quando si è contornati dai soliti “eh ma”, dai fastidiosissimi “però” e dal disfattismo di quelli che quando le cose ti vanno alla grande ci tengono subito a farti presente che probabilmente è solo fortuna. E che i motivi, magari, non stanno nei meriti, ma in ciò che ai meriti gravita intorno. Ecco, oggi nella Sprint di Silverstone, Alex Marquez e la Gresini Racing hanno potuto portarsi simbolicamente, ancora, una volta, il dito indice davanti al naso. Invitando al silenzio. Non lo hanno fatto fisicamente, perché non serve a niente. Lo hanno fatto, piuttosto, come lo fanno quelli delle corse: passando prima di tutti sotto la bandiera a scacchi.
Ok c’era la pioggia a Silverstone, ok c’è stato un pecco Bagnaia fuori dai giochi sin da subito e alle prese con qualche problema, ma vincere non è mai per caso. Alla Gresini racing hanno cominciato a farlo sin da subito, dopo il dramma della scomparsa di Fausto e la decisione di riprovarci in suo nome e seguendo i suoi insegnamenti. Hanno accolto Enea Bastiani, un altro che a quei tempi (sembra un secolo, ma era solo l’anno scorso) era un po’ contornato da sfiducia. E hanno vinto subito, Enea Bastianini e la Ducati di Gresini. Fino a giocarsi addirittura un titolo mondiale. Chapeau a tutti? No. Perché non è mancato che ha preferito sostenere che s’è trattato dell’esplosione di un pilota e che, una volta salutato Enea Bastianini, nel box della squadra di Faenza di trofei se ne sarebbero visti pochi ormai.
In quel box, però, alle parole dei disfattisti si sono abituati a non farci caso. Hanno scelto Alex Marquez per provarci ancora. E quella scelta, probabilmente, non è stata solo figlia della consapevolezza che il 73 è tutt’altro che un brocco, è molto di più del fratello di Marc Marquez e ha pure vinto due titoli mondiali in Moto2. E vincere non è mai un caso. Aveva il morale a terra, Alex Marquez, e pure l’anima ferita dopo i tre anni passati in sella a una Honda. Ma quando c’è da ricostruirsi, da rigenerarsi fino a trovare pure la forza di rilanciare, c’è un posto che – ormai possiamo pure dirlo – è magico: quel team con sede a Faenza. Il piccolo dei fratelli di Cervera s’è gasato quasi subito, arrivando pure a esagerare. Ha sbagliato tanto e ha dovuto pure fare i conti con un bel po’ di sfighe. Però l’hanno coccolato, gli hanno fatto capire che non c’era fretta e oggi, nella Sprint di Silverstone, è arrivato quella che non arriva mai per caso: la vittoria. Alex Marquez l’ha quasi sminuita, spiegando nell’intervista del post gara, che il vero obiettivo è vincere almeno un GP, poi, però, gli si sono riempiti gli occhi quando il fratello Marc, quello che ha vinto tutto quello che c’era da vincere, è corso a stringergli la mano proprio alla fine di quella stessa intervista.
Occhi che si riempiono. Occhi che trasmettono emozioni e contestualmente si prendono pure rivincite, senza scadere in parole che non servirebbero. Li ha mostrati, questi occhi qui, Nadia Gresini alle telecamere, appena pochi secondi dopo la vittoria di Alex Marquez. Occhi che hanno commentato una vittoria – quella che non arriva mai per caso – e che dovrebbero – adesso sì – segnare il definitivo invito al silenzio per i soliti disfattisti. “Ci voleva – ha detto Nadia – Sapevamo che c’era tutto per vincere ancora, ma le cose fino a ora non si erano infilate come avrebbero dovuto. Era solo questione di tempo. Speriamo, adesso, che questa giornata segni l’inizio di una seconda metà di stagione meno segnata dagli episodi”. Quello che Nadia Gresini non ha detto, invece, è che questa svolta, questa vittoria di Alex Marquez che dovrebbe una volta per tutte mettere fine alla sfiducia, è arrivata in un giorno speciale. Anzi, all’indomani di una data speciale: era il 4 agosto del 2001, infatti, in quella foto con Fausto Gresini che proprio Nadia Padovani aveva pubblicato appena ieri nelle sue stories su IG.