Valentino Rossi è ambassador Yamaha, ma il 100% dei piloti della sua VR46 Riders Academy potrebbe presto correre con una Ducati. Se Pecco Bagnaia, Luca Marini e Marco Bezzecchi guidano già una Desmosedici, infatti, Franco Morbidelli potrebbe cominciare a farlo già dal giorno successivo all’ultimo GP di questa stagione, a Valencia. Il mercato piloti, come è noto, è entrato nel vivo proprio in questo fine settimana in cui il paddock s’è trasferito a Silverstone, con Yamaha che ha aperto le danze ufficializzando la volontà di non rinnovare il contratto di Morbidelli e contestualmente l’accordo trovato con Alex Rins.
Una mossa che, inevitabilmente, ne innescherà altre. Già detto della reazione di Franco Morbidelli sul trattamento che Yamaha gli ha riservato, per il pilota italobrasiliano è già tempo di prendere nuove decisioni. La strada più semplice, stando a quanto riferiscono i ben informati, sarebbe per lui quella rappresentata da Honda, con la sella offerta dal team di Lucio Cecchinello. In HRC vogliono un pilota esperto, capace di aiutare nello sviluppo di una moto che deve essere rivista sin dal suo progetto iniziale, e Franco Morbidelli potrebbe essere il profilo perfetto. E’ ancora giovane ma è in MotoGP da diversi anni e ha caratteristiche di guida che ben si prestano al lavoro di sviluppo, essendo tra i piloti più sensibili della categoria. Dovrà però battere la concorrenza di Johann Zarco, uno che di esperienza (pure avendo vinto di meno) ne ha di più e che è considerato un vero e proprio metronomo al manubrio. Al francese avrebbero offerto una cifra che si avvicina ai due milioni e mezzo di Euro a stagione.
E’ possibile, quindi, che Zarco ci pensi seriamente, nonostante quello che potrebbe significare oggi lasciare una Ducati per salire su una Honda e nonostante il rapporto speciale che ha con il patron del Team Pramac, Campinoti, e con i vertici Ducati. L’altra prospettiva per Franco Morbidelli – che è anche la più suggestiva – è quindi quella rappresentata da Ducati. Il pilota italobrasiliano è infatti in ballottaggio con Fabio Di Giannantonio e Tony Arbolino (ultimamente si parla anche di Joan Mir), ma i vertici di Borgo Panigale potrebbero fare in modo che l’ago della bilancia penda dalla parte del pilota della VR46 Academy. Come? Accollandosi direttamente l’ingaggio di Morbidelli, oppure liberando una sella nel team Pramac. C’è di mezzo, come è noto, la richiesta di Marco Bezzecchi di poter avere una Ducati ufficiale nella prossima stagione. Una richiesta che a Borgo Panigale vogliono assecondare, anche se resta da capire se sarà nel team Mooney VR46 o nel Team Pramac. Uccio Salucci, ieri, è stato chiaro sulla questione: “L’argomento Bezzecchi è caldo, ma stiamo lavorando tutti in perfetta sintonia e in piena sinergia e a breve arriveremo a una soluzione”.
Sembra, infatti, che Ducati non sia disposta a avere più di quattro moto ufficiali in pista. Attualmente, oltre le due del team factory, ci sono le due del team Pramac. La squadra toscana potrebbe perderne quindi una in favore di quella di Tavullia, oppure Marco Bezzecchi dovrà – anche se non è la soluzione in cima alla sua lista dei desideri – trasferirsi verso Pramac. Liberando, di fatto, la sella della Desmosedici del Team Mooney per Franco Morbidelli. Se le cose non andranno così, l’italobrasiliano potrebbe comunque avere una Desmosedici nel Team Gresini, sempre con il pieno supporto di Ducati. A scoprire le carte, ieri, ci ha pensato Paolo Ciabatti, come riportato anche da moto.it, dichiarando esplicitamente che presto anche “l’ultimo” dei pilotini di Valentino Rossi potrebbe guidare una Desmosedici. “Penso che Franco Morbidelli stia attraversando un momento difficile, ma il suo grande talento non è in discussione – ha detto Ciabatti - Ci piacerebbe vedere Morbidelli su una Ducati il prossimo anno. Vedremo cosa succederà nelle prossime settimane, perché ci sono in ballo anche altri temi. Non è un segreto, infatti, che vorremmo dare a Marco Bezzecchi una moto ufficiale. Sta andando molto bene, vincendo delle gare. La decisione, però, non sarà presa tra oggi e domani e solo dopo l’Austria sarà tutto più definito”.