Ora che i risultati non arrivano, Marc Marquez è ricorso al marketing per mantenere alta l’attenzione sul suo personaggio e su chi è stato per il motociclismo. Complice anche il cambio di manager, con la scelta che è ricaduta su un ex uomo della comunicazione RedBull, l’otto volte campione del mondo s’è visto sempre più di frequente nei salotti televisivi spagnoli e ha anche pubblicato, oltre all’ormai noto documentario All In, anche un libro in cui prova a raccontare l’uomo dietro al pilota.
Del lavoro appena dato alle stampe abbiamo parlato non più di qualche giorno fa (qui il link), ma adesso sta circolando anche qualche anticipazione. E, manco a dirlo, l’attenzione di tutti s’è concentrata sul cercare tra le pagine un qualche riferimento a Valentino Rossi e ai fatti del 2015. Quel riferimento c’è e è pure piuttosto pesante: “Se devo passare attraverso un muro, lo attraverso. E’ così facile per me – scrive il fenomeno di Cervera - Sono assolutamente intransigente. Se qualcuno è stato migliore di me, lo rispetto. Ma non si confonda il rispetto per un rivale con altro: quella non è amicizia. La battaglia tra me e Valentino Rossi è diventata così dura negli anni che abbiamo perso il rispetto reciproco. Era stato il mio eroe e in pochi mesi è diventato aria per me, e continua ad esserlo ancora oggi”.
Aria, quindi, come qualcosa di inconsistente, ma – ci si perdoni la malizia – anche qualcosa di assolutamente necessario per sopravvivere. Persino per Marc Marquez, soprattutto adesso che i risultati non arrivano, tanto che l’otto volte campione del mondo – al contrario di quello che accadeva fino a qualche anno fa – adesso non si tira indietro quando c’è da parlare del suo rapporto con l’altra leggenda della MotoGP moderna. Potevano diventare l’uno l’erede dell’altro, la prosecuzione di una storia, invece sono finiti per odiarsi da una parte e considerarsi aria dall’altra. Ma le corse sono anche questo, con Marquez che nel suo libro prova a spiegare anche le ragioni della nuova pubblicazione.
“Questo libro – ha concluso - è uno sguardo dentro di me. La gente conosce soprattutto Marc il pilota, quello dentro al casco. Non è l'unico Marc. In tutti questi anni della mia carriera ci sono stati tanti momenti belli ma altri meno, sia personalmente che professionalmente. Spero che, dopo aver letto il libro, le persone conoscano il Marc più vero”. Ma una domanda da fargli la avremmo: per il Marc Marquez più vero la parola aria significa “inconsistenza” oppure “elemento indispensabile per continuare a vivere”?