Del passato e del presente Andrea Dovizioso aveva parlato già qualche giorno fa, ora con i colleghi di Motosan ha voluto mettere gli occhi sul futuro prossimo della MotoGP alla vigilia del GP di Silverstone e anche su quello più lontano. Parlando, in particolare, di due piloti che si trovano in questo momento a vivere sensazioni totalmente opposte: Marc Marquez e Pecco Bagnaia. Uno soffre, l’altro vola.
“Marc – ha provato a spiegare il Dovi - sta vivendo una situazione molto complicata, dopo tanti anni di dominio sta davvero soffrendo molto per tutto quello che gli è capitato. Secondo me, se non è 100% è comunque abbastanza vicino, ma ha purtroppo a che fare con una moto che, al momento, non è competitiva e, quindi, immagino che dovrà seriamente prendere delle decisioni sul suo futuro valutando questi aspetti”. L’altro, pecco Bagnaia, vive invece una situazione totalmente opposta: per il campione del mondo sembra andare tutto a gonfie vele. “In questo momento – ha proseguito Dovizioso – Pecco Bagnaia è il riferimento per tutti: sta facendo la differenza in MotoGP perché ha più carte da giocare rispetto agli altri e, oltre alla velocità e al talento, ha la mentalità di sapersi gestire durante la stagione. Quindi al momento è lui il pilota di riferimento, ma mi piacerebbe vedere altri piloti con moto più competitive così da poter competere con lui”.
Due situazioni, quella di Marc Marquez e quella di Pecco Bagnaia, che rispecchiano alla perfezione anche quella delle case per cui corrono: Honda e Ducati. “In questo momento – ha commentato Dovizioso - la Ducati sta dominando perché ha iniziato a lavorare, anche con largo anticipo, su aspetti completamente diversi. E’ questo il suo segreto. Ora sta raccogliendo i frutti di quel lavoro. La MotoGP è cambiata, è andata in un'altra direzione di sviluppo: prima ci si concentrava solo su due o tre aspetti importanti, ora si analizzano molti più i dettagli, soprattutto a livello ingegneristico, indicando uno sviluppo che guarda alla F1. Il resto dei team europei si è allineato al lavoro svolto da Ducati e i team giapponesi sono rimasti molto indietro".
Qualcosa per ritrovare un po' di equilibrio bisogna fare e su questo sembra essere d'accordo anche Dovizioso, che però precisa: "Forse le concessioni da parte di Dorna potrebbero aiutare a riequilibrare le cose, ma è un argomento che non conosco nei giusti termini e di cui, quindi, faccio fatica a parlare. Sia dal punto di vista ingegneristico che dal punto di vista delle case motociclistiche è stato fatto un lavoro eccezionale perché si è capito che si potevano intraprendere nuove strade che avrebbero portato le MotoGP al livello successivo. Da pilota, onestamente, avendo corso con moto diverse, devo dire che la MotoGP adesso mi piace un po' meno. Le moto sono molto più veloci, più stabili e più potenti, ma il pilota influenza un po' meno il tutto. Certo, il livello dei piloti è molto alto, ma ho l'impressione che le moto di oggi ti permettano di fare meno errori e quindi essere più veloci. In ogni caso, però, il migliore resta comunque il migliore in pista, ma si parla già di centesimi”.