Quella della "silly season" è un'espressione caratteristica del vocabolario inglese, presente nel mondo della comunicazione britannica da più di un secolo. La "stagione dei cocomeri", altro termine utilizzato in alcuni paesi per descrivere il medesimo concetto, o per l'appunto la "silly season" - letteralmente stagione sciocca - viene identificata come quello specifico periodo dell'anno, da far coincidere con la seconda parte dell'estate, che vede un drastico calo delle notizie di interesse nazionale rilevante.
La chiusura del parlamento inglese, la mancanza di forti decisioni politiche, geopolitiche o economiche, e il conseguente calo delle vendite dei giornali ha portato così negli anni al cambio di direzione editoriale dei media che nel mese di agosto si concentrano su cronaca nera, gossip, allarmismo e indiscrezioni di qualsiasi tipo, spesso prive di fondamento.
Questo termine, usatissimo nei paesi anglosassoni e poi espatriato in quasi tutto il mondo, ha una rilevanza anche nel panorama del giornalismo sportivo: viene infatti utilizzato per indicare quei periodi al di fuori delle stagioni e delle leghe, o proprio al centro di queste nelle tradizionali pause a metà campionato. Anche in Formula 1 quindi c'è una vera e propria "silly season", come spesso ripetono i giornalisti di Sky Sports UK, che viene identificata nel mese di pausa estivo di agosto, che divide la prima e la seconda parte della stagione. È difficile infatti che il periodo di stop tra una stagione e l'altra, da dicembre a marzo, sia carico di indiscrezioni, rumors e pettegolezzi come invece capita nel pieno del mese di stop estivo, quando ancora molti dei contratti dei piloti sono da definire.
In alcuni casi si tratta di vere e proprie rivoluzioni, come abbiamo visto lo scorso anno quando l'annuncio del ritiro di Sebastian Vettel ha portato a una serie di cambiamenti a cascata fino al licenziamento anticipato di Daniel Ricciardo da McLaren e il dramma Piastri-Alpine, mentre in molti altri casi si tratta di rumors privi di fondamento, riportati e poi smentiti, che non trovano conferma fino alla seconda parte dell'anno, quando solitamente vengono definiti i dettagli dei contratti.