Pare che Yamaha ci sia rimasta male e che da qui sia nata la decisione di annunciare la separazione da Franco Morbidelli già prima del GP di Silverstone, rivelando anche sin da subito il nome del suo sostituto. Rimasta male di cosa? Stando alle voci che circolano nel paddock, la casa giapponese, pur ritenendo di non dover proseguire con Morbidelli in MotoGP, aveva proposto all’italobrasiliano il passaggio in Superbike. Sarebbe stata, per Yamaha, l’operazione perfetta per far finire nel dimenticatoio la brutta pagina scritta con l’addio di Toprak Razgatlioglu: il turco sostituito con un ragazzo che è ancora relativamente giovane e che è stato vicecampione del mondo della MotoGP oltre che campione del mondo della Moto2.
Il profilo ideale sia sul piano sportivo che su quello della comunicazione, con Yamaha che avrebbe anche messo sul piatto una cifra faraonica per il mondiale Superbike. Si parla di una cifra che, tra premi previsti, avrebbe sfiorato il milione e mezzo a stagione. La stessa che la casa giapponese aveva, di fatto, “accantonato” per provare a trattenere Razgatlioglu. Franco Morbidelli è da sempre considerato quello che si accontenta di “poco”. Non per quanto riguarda i risultati, ma gli ingaggi, essendo sempre stato un pilota che non ha mai preteso cifre assurde neanche ai tempi della Moto2 e in casa Yamaha devono aver pensato che con una proposta economicamente vantaggiosissima l’italobrasiliano non ci avrebbe pensato neanche un secondo.
Anche perché sul piatto ci sarebbe stata anche la promessa di nuovi investimenti per migliorare la R1 e avvicinarla in termini di prestazioni alla Ducati di Alvaro Bautista, con un nuovo progetto da fondare totalmente su Franco Morbidelli. Solo che il Morbido vuole la MotoGP e davanti al sogno di andare a prendersi ciò che nel 2020 gli è sfuggito per un soffio non c’è denaro che tenga e meno che mai promesse. Anche a costo di restare a piedi per una stagione.
Morbidelli, infatti, avrebbe detto no alla Yamaha in SBK senza avere alcuna garanzia in tasca per il suo futuro in MotoGP. Ma è convinto di poter fare ancora bene nella Classe Regina e è disposto a correre un rischio che è oggettivamente altissimo. Perché se è vero che ci sono trattative aperte sia con la Gresini Racing, per la Desmosedici che in questa stagione è di Fabio Di Giannantonio, sia con LCR, per la Rc213V che ora è di Alex Rins, è altrettanto vero che niente è stato ancora scritto. E che i piloti che vorrebbero cambiare aria o arrivare in MotoGP sono molti di più delle selle che sono effettivamente a disposizione. Al momento, per Morbidelli, la prospettiva più concreta sembra essere quella di Honda, visto che il colosso giapponese vuole un pilota che abbia già una discreta esperienza e che possa mettersi a disposizione, in vista delle concessioni che Dorna vuole offrire a Honda, anche come collaudatore oltre che pilota.