La solita chiacchierata in video tra il giornalista spagnolo Manuel Pecino e l’ex pilota Alex Barros s’è trasformata, questa volta, in una scarica di cannonate arrivate direttamente dal Brasile fino a Borgo Panigale. Barros, infatti, s’è lasciato andare a giudizi che non passano inosservati sulla governance di Ducati, quasi assecondando il pensiero di quelli secondo cui Pecco Bagnaia, ora che c’è Marc Marquez, è stato messo già da parte da Ducati. Parole, quelle di Barros, duramente contestate anche da Carlo Pernat nell’intervista rilasciata proprio a noi di MOW qualche giorno fa. Ma cosa ha detto di preciso Barros?

Prima di tutto non ha nascosto la sua preoccupazione per la situazione del due volte campione del mondo. "Bagnaia è un grande pilota – ha affermato - tra i migliori disponibili sul mercato, non è il mio preferito, ma è un top rider, dello stesso livello di Jorge Martin: uno come lui va aiutato, se lo lasci lì da solo, andrà avanti così per tutta la stagione". La situazione rischia di peggiorare secondo Barros: "Se la moto non migliora l'anno prossimo e resta com'è, il risultato sarà lo stesso, Bagnaia continuerà a scivolare indietro e poi vorrà andarsene, perché sentirà di non avere più nulla da fare lì. Si percepisce che è isolato, è triste e mentre tutti sono contenti per chi vince, lui resta abbandonato".

Un aspetto tecnico centrale nell'analisi di Barros riguarda, però, le differenze tra le due generazioni della Ducati. Sulla GP24, attualmente utilizzata da Alex Marquez (secondo in campionato), Fermin Aldeguer e Franco Morbidelli, il giudizio è positivo: "I piloti che guidano la GP24 stanno ottenendo risultati ottimi, cosa che prima non era possibile. La 2024 è una gran moto e la GP25 non le è affatto superiore, anzi. Sicuramente la nuova Desmosedici ha caratteristiche particolari che, se sai sfruttarle, ti danno un piccolo margine in più, ma forse Marc Marquez è l'unico a riuscirci. È già successo con Stoner nel 2007: quella moto lì l'ha saputa usare solo lui. Marc? Lui sa sfruttare anche certe situazioni, ma non lo fa con cattiveria. È parte della pressione, anche Valentino Rossi sapeva come muoversi in questi contesti”.
Il problema, quindi, per Barros non è Marc Marquez, ma l’atteggiamento di Ducati, con il brasiliano che ci va giù durissimo. “Conosco bene quell’ambiente: la Ducati non è cambiata, perché le persone dentro sono sempre le stesse, la regia è quella di Claudio Domenicali ha sentenziato - Io non mi fido, ci ho vissuto e so come lavorano, non sanno gestire i piloti, ne hanno già bruciati tanti. Se si guarda agli ultimi vent'anni, si vede quanti talenti hanno fallito lì". Il problema, secondo Barros, è sistemico: "Finché non cambiano le persone, la filosofia resta la stessa. Non è colpa del marchio, ma del metodo di chi guida il progetto. Non so se davvero stanno aiutando Pecco o se invece non lo considerano proprio”.