Il 2027 segnerà un cambio epocale per la MotoGP. I nuovi regolamenti prevedono motori da 850cc al posto degli attuali 1000cc, l'addio ai sistemi di abbassamento e una drastica riduzione dell'aerodinamica e per Honda dovrà necessariamente essere “l’occasione”. Per fare cosa? Per ripartire letteralmente da zero dopo anni di sofferenze. Che sarà così l’ha lasciato intendere a SpeedWeek anche Stefan Bradl, collaudatore ufficiale: "Stiamo parlando di un nuovo concept e di nuovi pneumatici. Passeremo da Michelin a Pirelli, insieme al nuovo motore; sarà tutto diverso e è chiaro che questo cambiamento dovrà segnare la svolta per Honda".

La rivoluzione tecnica, come noto, parte dall'arrivo di Romano Albesiano come direttore tecnico, primo europeo a ricoprire questo ruolo in HRC. L'ex Aprilia ha portato metodi di lavoro completamente nuovi. "Mi rendo conto – ha detto proprio Bradl - che ha reso i processi più rapidi ed efficienti. Le cose che non funzionavano subito sono sparite immediatamente. Romano ha sicuramente migliorato questo aspetto: ogni decisione è più veloce e netta. Queste sono le influenze di un direttore tecnico europeo". Honda poi, come avevamo già raccontato, ha ingaggiato anche Kurt Trieb, il geniale motorista di KTM, e sta pianificando nuove assunzioni.

Un nuovo direttore tecnico, personale rinnovato anche con altri ingegneri europei e, adesso, la necessità di mettere mano a tutto ciò che invece sta intorno. Il nome di Alberto Puig è sempre in bilico e le figuracce rimediate da Honda sul mercato piloti non aiutano l’ex pilota spagnolo nei confronti di quelli che lo vorrebbero alla porta subito. Le offerte milionarie prima per Pedro Acosta e poi per Jorge Martin sono finite nel vuoto e persino Johann Zarco non ha voluto forzare per vestire i colori della squadra ufficiale, con l’ex (glorioso) Team Repsol che ha dovuto confermare Joan Mir e Luca marini pure per il 2026, provando a percorrere la strada che porta a Diogo Moreira dalla Moto2 come unico colpo reale di mercato. Ma la situazione è critica: Joan Mir ha collezionato 27 ritiri in tre anni, con un tasso di abbandoni del 51,92% e la scommessa Somkiat Chantra si sta rivelando fallimentare: solo Johann Zarco ha regalato qualche sorriso.
“Stiamo facendo molti sforzi, non solo in Giappone, ma anche in Europa – ha detto Puig, quasi a lasciar intendere che adesso non è il mercato piloti a essere importante – il nostro obiettivo è creare un nuovo centro per lo sviluppo con base in Europa". Stefan Bradl, però, frena gli entusiasmi e ammette candidamente che pure nel 2026 ci sarà da soffrire. “Non è possibile pensare di lottare per il mondiale l’anno prossimo, Ducati è ancora troppo avanti – spiega il collaudatore tedesco - Confido che Honda possa riuscirci, ovviamente, ma credo che solo dal 2027 si potrà cominciare a vedere un po’ di equilibrio in più".
