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Crisi Honda, Stefan Bradl sente odore di rivoluzione: “Sarà tutto nuovo”. Alberto Puig sempre più a rischio?

  • di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

7 agosto 2025

Crisi Honda, Stefan Bradl sente odore di rivoluzione: “Sarà tutto nuovo”. Alberto Puig sempre più a rischio?
La Honda si prepara alla più grande rivoluzione tecnica della sua storia recente in MotoGP. Lo ha svelato Stefan Bradl, lasciando intendere che in HRC c’è aria di cambiamenti senza precedenti. Il 2027 dovrà per forza di cose essere l’anno della rinascita competitiva. Il marchio giapponese ha avviato una trasformazione profonda che coinvolge strutture, personale e filosofia di sviluppo per tornare a lottare con Ducati e Aprilia. Ma che ne sarà di Alberto Puig?

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

Il 2027 segnerà un cambio epocale per la MotoGP. I nuovi regolamenti prevedono motori da 850cc al posto degli attuali 1000cc, l'addio ai sistemi di abbassamento e una drastica riduzione dell'aerodinamica e per Honda dovrà necessariamente essere “l’occasione”. Per fare cosa? Per ripartire letteralmente da zero dopo anni di sofferenze. Che sarà così l’ha lasciato intendere a SpeedWeek anche Stefan Bradl, collaudatore ufficiale: "Stiamo parlando di un nuovo concept e di nuovi pneumatici. Passeremo da Michelin a Pirelli, insieme al nuovo motore; sarà tutto diverso e è chiaro che questo cambiamento dovrà segnare la svolta per Honda".

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La rivoluzione tecnica, come noto, parte dall'arrivo di Romano Albesiano come direttore tecnico, primo europeo a ricoprire questo ruolo in HRC. L'ex Aprilia ha portato metodi di lavoro completamente nuovi. "Mi rendo conto – ha detto proprio Bradl - che ha reso i processi più rapidi ed efficienti. Le cose che non funzionavano subito sono sparite immediatamente. Romano ha sicuramente migliorato questo aspetto: ogni decisione è più veloce e netta. Queste sono le influenze di un direttore tecnico europeo". Honda poi, come avevamo già raccontato, ha ingaggiato anche Kurt Trieb, il geniale motorista di KTM, e sta pianificando nuove assunzioni.

BradlList
Stefan Bradl

Un nuovo direttore tecnico, personale rinnovato anche con altri ingegneri europei e, adesso, la necessità di mettere mano a tutto ciò che invece sta intorno. Il nome di Alberto Puig è sempre in bilico e le figuracce rimediate da Honda sul mercato piloti non aiutano l’ex pilota spagnolo nei confronti di quelli che lo vorrebbero alla porta subito. Le offerte milionarie prima per Pedro Acosta e poi per Jorge Martin sono finite nel vuoto e persino Johann Zarco non ha voluto forzare per vestire i colori della squadra ufficiale, con l’ex (glorioso) Team Repsol che ha dovuto confermare Joan Mir e Luca marini pure per il 2026, provando a percorrere la strada che porta a Diogo Moreira dalla Moto2 come unico colpo reale di mercato. Ma la situazione è critica: Joan Mir ha collezionato 27 ritiri in tre anni, con un tasso di abbandoni del 51,92% e la scommessa Somkiat Chantra si sta rivelando fallimentare: solo Johann Zarco ha regalato qualche sorriso.

“Stiamo facendo molti sforzi, non solo in Giappone, ma anche in Europa – ha detto Puig, quasi a lasciar intendere che adesso non è il mercato piloti a essere importante – il nostro obiettivo è creare un nuovo centro per lo sviluppo con base in Europa". Stefan Bradl, però, frena gli entusiasmi e ammette candidamente che pure nel 2026 ci sarà da soffrire. “Non è possibile pensare di lottare per il mondiale l’anno prossimo, Ducati è ancora troppo avanti – spiega il collaudatore tedesco - Confido che Honda possa riuscirci, ovviamente, ma credo che solo dal 2027 si potrà cominciare a vedere un po’ di equilibrio in più".

Alberto Puig
Alberto Puig

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