Sulla Legends Parade in programma nel fine settimana del GP d’Austria avevamo annunciato già (quasi) tutto nei giorni scorsi (qui l’articolo), solo che poi, neanche il tempo di riprenderci dalla sbornia di così tanti idoli da vedere in pista tutti insieme, c’è saltato all’occhio un dato: nessuna delle leggende della Ducati guiderà una Ducati. Sono di queste ore, infatti, alcuni degli accoppiamenti moto-piloti che scenderanno in pista al Red Bull Ring e non c’è (almeno per adesso) neanche l’ombra di una Desmosedici. Chi s’aspettava, dunque, di vedere Casey Stoner sulla sua indimenticabile Rossa dovrà accontentarsi di ritrovare l’ormai scomparsa livrea Repsol di Honda. La leggenda australiana, a quanto si legge, guiderà la sua Honda RC213V-S, riprendendo il legame con la moto che lo portò al titolo mondiale nel 2011.

Niente Ducati anche per Loris Capirossi, nonostante sia stato il primo dei piloti della Rossa, con l’italiano che sarà in sella a un'Aprilia RSV250. Accanto a lui, Andrea Dovizioso, campione del mondo e con 15 vittorie in MotoGP, sarà in sella alla Yamaha YZR500 del 1986: la moto leggendaria resa celebre da Eddie Lawson. Questa scelta non solo rende omaggio alla carriera di Dovizioso, ma celebra anche una delle moto più iconiche della storia del motorsport. Anche Luca Cadalora e Simon Crafar, guideranno entrambi una Yamaha YZR500. Crafar, in particolare, oggi nel difficile ruolo di colui che deve far rispettare le regole ai piloti, rievocherà il suo successo a Donington Park nel 1998, quando conquistò la sua unica vittoria nella classe regina. L'associazione con la YZR500 è un richiamo diretto a quel trionfo storico.

Dani Pedrosa, invece, porterà in pista una KTM 250 del 2008 che è stata di Hiroshi Aoyama, mentre Tom Lüthi, veterano con una lunga carriera nelle classi inferiori, parteciperà con una Kalex Moto2 del 2019, rappresentando un ponte tra passato e presente nel mondo delle corse. Completano la line-up Toni Mang, su una Kawasaki KR250, e Gustl Auinger, che guiderà una Morbidelli 125cc, celebrando non solo una indimenticabile storia italiana di motorsport e passione, ma anche il passato glorioso delle piccole cilindrate.
Ok, ma Giacomo Agostini? Sulla leggenda delle leggende nessuno, per ora, ha voluto rivelare nulla e non è chiaro, quindi, se sarà in sella alla sua iconica MV Agusta o se, invece, vestirà i colori della Yamaha, visto che ha vinto anche con il marchio giapponese. L’impressione, comunque, è che prima delle prime manate di gas gli organizzatori potrebbero tirare fuori anche qualche ulteriore sorpresa, per trasformare il Red Bull Ring non in uno scimmiottamento della Formula1, ma in un vero e proprio museo vivente e in movimento che potrebbe essere pure il primo passo verso una vera e propria gara tra vecchie glorie.