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MotoGP, pressione gomme: da Silverstone si fa sul serio e Ducati se la rischia più di tutti

  • di Tommaso Maresca Tommaso Maresca

4 agosto 2023

MotoGP, pressione gomme: da Silverstone si fa sul serio e Ducati se la rischia più di tutti
La MotoGP, dopo la pausa estiva, riparte da Silverstone, dove per la prima volta scatteranno penalità nel caso in cui i piloti, durante la Sprint Race o la Gara, risultino al di fuori dei parametri prestabiliti da Michelin sulla pressione delle gomme. Nessuno è contento della decisione (secondo Aleix Espargarò le gare diventeranno più noiose, per i ducatisti i parametri sono troppo rigidi), anche perché inizialmente non tutti saranno uniformemente sottoposti ai controlli: solamente quattro o cinque piloti, selezionati tramite sorteggio dal Direttore tecnico, verranno tenuti sotto osservazione. Borgo Panigale, con otto moto in pista solitamente ravvicinate, rischia più di tutti

di Tommaso Maresca Tommaso Maresca

Se i primi otto weekend di gara della MotoGP 2023 avevano rappresentato una sorta di banco di prova per l'annosa questione sui limiti della pressione degli pneumatici Michelin, ora che la top class - a Silverstone - è rientrata dalla pausa estiva, non si scherza più: costruttori e team hanno avuto tempo di adattarsi ai nuovi sensori (uguali per tutti) di misurazione e adesso, dal GP di Gran Bretagna, chi risulterà al di fuori dei parametri prestabiliti verrà punito con tre, sei o dodici secondi di penalità a seconda dell'entità e della recidività dell'infrazione. Parametri minimi che possono variare leggermente a seconda della pressione atmosferica, ma che generalmente non si discostano molto dalla soglia di 1,7 bar per l'anteriore e 1,9 bar per il posteriore. Coloro che, da questo fine settimana in poi, eccederanno questi limiti per più del 50% dei giri della Sprint Race o della Gara tradizionale, verranno sanzionati. Inizialmente però, in attesa di un sistema di misurazione che fornisca i risultati in tempo reale e che non destabilizzi classifiche e ordine d'arrivo a distanza di ore dalla bandiera a scacchi, la regola non varrà per tutti: a random, con un sorteggio svolto dal Direttore tecnico, verranno selezionati quatto o cinque piloti da tenere sotto osservazione per ogni weekend di gara. Ne consegue che i piloti Ducati - otto su ventidue nella griglia di partenza standard della MotoGP - avranno più probabilità di essere pescati. E Borgo Panigale quindi, che generalmente si ritrova con le proprie moto ravvicinate - con prestazioni simili - nel gruppo di testa della top class (la pressione dello pneumatico anteriore aumenta se una moto si trova in scia a quella che la precede), sarà la Casa più a rischio in questa seconda metà di campionato.

I ducatisti, come si può ben immaginare, non sono contenti. A cominciare da Pecco Bagnaia: "Cambierà il nostro modo di correre. Il limite minimo fissato è troppo alto, se all'anteriore superi un certo valore finisci per cadere, altrimenti devi rallentare. Non puoi controllare certe cose né dal box né dalla moto, perché se non hai nessuno davanti la pressione cala, mentre se segui qualcuno si alza. Hanno fatto questa regola per la sicurezza, ma secondo me non renderà le gare più sicure. Non sarà facile gestire certe situazioni, ma è così, del resto in Safety Commission noi piloti avevamo detto la nostra opinione e hanno scelto comunque di introdurre questa regola. Non so se posso parlare del perché sia stata fatta questa regola, ma non si sono mai avuti troppi problemi di sicurezza per una pressione troppo bassa della gomma anteriore. Circa 1,9 bar sono il valore ideale, se vai oltre, in alto o in basso, la moto inizia a muoversi. Dobbiamo rispettare quel limite per il 50% della gara. Dovremo adattarci". A ruota, ai microfoni di GPOne, è intervenuto Enea Bastianini: "Se ci limiterà, se sarà un danno, lo sarà per tutti e quindi starà a noi piloti farci sentire con chi di dovere. Se devo dire se sia una mossa corretta o no, risponderei di no perché la pressione della gomma anteriore tende a salire in gara, soprattutto se sei in scia, quindi può limitare. Ne parleremo sicuramente con Michelin al termine di questa gara".

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Anche Luca Marini ha detto la sua, rivelando - come spesso accade - dettagli interessanti: "Stiamo parlando con la Ducati per cercare di avere qualcosa, magari sul cruscotto, durante la gara che ci permetta di capire se siamo ok o meno con la pressione. Per il momento non abbiamo nulla, perché capisco dalle gomme quando la pressione è superiore ai 2.0 bar, dato che iniziano a perdere performance, causandomi più bloccaggi all'anteriore e chiusure a centro curva. Il target secondo e è un pò troppo alto, ma ne abbiamo parlato con Piero Taramasso e lui insiste su questa linea, quindi staremo a vedere. La cosa più importante di tutte è la sicurezza dei piloti, per questo spero che non avremo problemi per questo cambiamento, visto che fino adesso non ne abbiamo avuti". Aleix Espargaró, invece, non ha usato mezzi termini sulla nuova regola: "È un'ottima idea per rendere le gare più noiose, perché vedrete le moto che si distanziano di oltre un secondo l'una dall'altra pur di non far aumentare la pressione dell'anteriore. Ne sono certo. Ci saranno Costruttori che avranno problemi più problemi di noi, che nelle scorse gara eravamo dentro i limiti ma comunque stavamo soffrendo. Io capisco che Michelin voglia ricercare la sicurezza a tutti i costi, ma il limite che hanno fissato è assurdo. Io in Germania avevo al termine del primo giro una pressione di 1,55 bar. E loro hanno fissato il limite a 1,87...".

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