La tanto temuta sentenza della FIA in merito alla possibile infrazione da parte di Red Bull del budget cap 2021 è arrivata: la scuderia del campione del mondo Max Verstappen è stata giudicata colpevole di aver superato il tetto massimo di spesa della stagione che ha visto l'olandese laurearsi campione del mondo ad Abu Dhabi 2021, dopo un accurato studio dei documenti finanziari presentati da Red Bull e analizzati dalla Federazione.
Ma che cosa è emerso da questo tanto atteso dossier e che cosa potrebbe succedere a Verstappen? Prima di tutto facciamo chiarezza sulle tempistiche: quello preso in esame è l'insieme dei documenti finanziari della stagione conclusa nel 2021, quindi il 2022 ancora in corso - che però ha già consegnato il titolo piloti a Max Verstappen nella domenica giapponese di Suzuka - non è preso in considerazione. L'olandese quindi non si giocherebbe il mondiale dell'anno corrente ma quello della passata stagione, vinto su Lewis Hamilton all'ultima curva dell'ultima gara del campionato.
Ma il mondiale piloti 2021 è davvero a rischio? No, Max può dormire sogni tranquilli perché la FIA non gli toglierà il titolo della scorsa stagione. Da quello che è emerso dallo studio del dossier finanziario sappiamo che la FIA ha trovato un esubero del budget cap da parte di Red Bull inferiore al 5% del tetto massimo di spesa, una condizione che fa rientrare la scuderia all'interno delle "violazioni minori", che quindi non porterebbero a una possibile squalifica nel campionato costruttori e piloti.
Il titolo di Max sarebbe quindi al sicuro, mentre per la Red Bull - che comunque attraverso una nota ufficiale si è detta stupita e sorpresa della sentenza FIA - la violazione del budget cap porterebbe a una sanzione da scegliere sulla base delle cinque possibilità offerte dall’articolo 9.1 del regolamento finanziario per una violazione di tipo ‘Minor’, ovvero inferiore al 5% del budget complessivo: reprimenda, decurtazione di punti nella classifica costruttori o piloti, squalifica per un certo numero di sessioni di gara, limitazione dei test in galleria del vento e abbassamento del limite di budget cap per la successiva all’accertamento, in questo caso il 2023.
Che si vada dalla penalità più blanda, una semplice reprimenda, a quella più punitiva, un abbassamento del budget cap per il 2023, non si parla di squalifica per il mondiale già concluso. Una situazione che fa tirare un sospiro di sollievo in casa Red Bull, che secondo fonti vicine alla FIA avrebbe superato il limite di spesa a causa di esuberi laterali come il catering della scuderia nel corso dei weekend di gara, ma che allo stesso tempo fa infuriare gli avversari convinti che anche un piccolo budget extra, come i 2/3 milioni di euro che ballerebbero in casa di Chris Horner, sarebbe fondamentale per sviluppi, migliorie e cambiamenti nel corso della stagione.
Si potrebbe però arrivare una sorta di patteggiamento tra FIA e Red Bull, un accordo privato simile a quello messo in atto tra Ferrari e FIA alla fine del 2019 dopo il caso power unit illegale della squadra di Maranello. In quel caso non sapremmo quali accordi e quali sanzioni verrebbero messe in atto dalla Federazione, una soluzione che però con ogni probabilità metterebbe ancora più in cattiva luce l'immagine già compromessa della FIA.