Non si placano le polemiche sul clamoroso incidente tra Max Verstappen e Lewis Hamilton nel Gran Premio di Monza. Uno scontro che per certi versi ha ricordato quello di Suzuka nel 1995 quando Ayrton Senna e Alain Prost si toccarono alla prima curva. Un duello, quello tra i piloti di Redbull e McLaren in Italia, che secondo Jacques Villeneuve non ha però niente a che fare con la rivalità tra il brasiliano e il francese. Intervistato dal Corriere, il campione del mondo del 1997 ha analizzato così le due situazioni: “Lewis e Max corrono sportivamente e spero di vedere altre battaglie senza che finiscano a muro anche se succederà ancora – ha detto l’ex pilota canadese – Senna e Prost invece erano arrivati oltre il limite, c’era odio e la volontà di giocare sporco”.
Jacques Villenueve è poi tornato sulla penalità inflitta a Max Verstappen che, a Sochi partirà con meno tre posizioni sulla griglia di partenza. Un tentativo di sorpasso aggressivo, ma non con l’intento di buttare fuori il suo avversario: “Non si può punire uno pensando che lo abbia fatto apposta quando il contatto inizia metri prima che la manovra diventi intenzionale, poteva tagliare la chicane ma poi avrebbe dovuto cedere la posizione. Lewis avrebbe potuto lasciare 10 cm in più ma voleva restare davanti”. In sostanza, aggressivo sì ma non cattivo e scorretto. Ecco perché la penalizzazione è sembrata eccessiva a Jacques Villeneuve: “Gli hanno dato la sanzione perché la ruota della Red Bull è finita sopra la testa di Hamilton, dicevano che non si deve giudicare in base alle conseguenze ma lo hanno fatto”.
Da un Max Verstappen penalizzato ingiustamente a un Lewis Hamilton in difficoltà. Anche se i dieci secondi dati al britannico a Silverstone sono ugualmente eccessivi, il pilota della Mercedes sembra soffrire l’aggressività del rivale: “Lewis di solito non fa questi errori, gli succede solo con Max che è sempre molto aggressivo, soprattutto con lui – ha continuato Jacques Villenueve - Verstappen è superiore, non ha commesso veri errori. È andato sempre all’attacco. Invece Hamilton ha manifestato debolezze, dopo Rosberg ha avuto la vita facile e si era addormentato un po’, quest’anno si è svegliato di botto. Ma resta un fenomeno”.
Momento amarcord poi con i ricordi dei duelli di una volta, quelli veri, con Michael Schumacher: “Era diverso superavamo all’interno. Adesso ti bloccano sul dritto, si muovono, sei costretto a prenderti rischi estremi per passare e puoi sbagliare. Michael era il primo a fare certe scorrettezze, poi lo hanno seguito in molti. Ora lo fanno tutti e sta diventando molto pericoloso”. Ma la pericolosità delle gare di oggi non significa che Max Verstappen e Lewis Hamilton debbano darsi una calmata: “È una lotta, sono gladiatori e non sono troppo aggressivi, vogliono solo stare uno davanti all’altro. Non si danno ruotate e nemmeno vediamo certe cattiverie come in passato”.
Tra i due litiganti il terzo gode… e il quarto, anzi il quinto non fa niente. Se le McLaren di Daniel Ricciardo e Lando Norris hanno sfruttato il buon passo gare e l’incidente dei due favoriti, chi invece è rimasta inerme è stata la Ferrari. “Ha avuto l’opportunità di vincere a Montecarlo, ma l’ha fallita.. I piloti ce la mettono tutta, ma manca la prestazione. Sainz è un pilota ben costruito, messo bene politicamente grazie al papà attivo nel paddock. Non ha la velocitò di Leclerc, ma è preparato”.