Eccolo su una macchina davvero, finalmente, competitiva. Forse la più competitiva mai guidata in una carriera di Formula 1 lunga dieci anni
Nico Hulkenberg ha un record in Formula 1. Non è uno di quei record che nel motorsport vengono sventolati come le bandiere di un successo irraggiungibile, di un traguardo che porte addosso il loro nome. Quello di Nico Hulkenberg è un record negativo: maggior numero di gare percorse in Formula 1 senza aver mai ottenuto un podio.
Già perché solitamente se non hai successo nella classe regina ci duri poco, giusto il tempo di qualche stagione, mentre Hulkenberg - dopo aver vinto la GP2 Series nel 2009 - ha militato in F1 dal 2010 al 2019. Dieci stagioni in cui il tedesco non è mai riuscito ad ottenere un podio. Nemmeno uno.
Complici di questo insuccesso da record le sue monoposto - mai davvero così competitive da lottare con le top - ma anche la sfortuna che arriva nei momenti giusti e qualche occasione buttata al vento.
Tra queste una delle più difficili da digerire fu sicuramente ad Hockenheim, nella sua Germania, lo scorso anno. Lì dove poteva ottenere quel podio tanto atteso e lì dove sbagliò - finendo a muro sotto la pioggia - perdendo la possibilità di salire sul podio ma probabilmente perdendo anche il sedile per la stagione successiva. Poco dopo quel disastro autoinflitto infatti fu annunciato l’arrivo di Esteban Ocon e di conseguenza il suo addio alla Renault.
La brutta storia di un ragazzo arrivato in Formula 1 come una promessa vincente e, dieci anni dopo, lasciato fuori da quel complicatissimo gioco di sedili e sponsor. Nico Hulkenberg fuori dalla Formula 1 a fine 2019 con un solo record all’attivo: mai una volta a podio in tutta la sua carriera nella classe Regina.
E nessuno ci credeva alla seconda possibilità. La Formula 1 è una roulette russa, un grande carrozzone che devi sempre inseguire ma anche un treno da cui non puoi mai permetterti di scendere. O sei dentro o sei fuori e quando perdi quella corsa risalire è quasi impossibile. Hulkenberg ha avuto le sue possibilità e un mix di tempi sbagliati e occasioni sprecate lo hanno portato al ritiro.
Forse alla seconda possibilità aveva smesso di crederci anche lui. Aveva salutato tutti e tutti avevano salutato lui (in Renault addio epocale con l’intero team munito di parrucca bionda) e si era dedicato ad altro. Lui che nel 2015 vinse una 24 Ore di Le Mans non ha certo dovuto faticare per trovare una macchina con cui correre ed è di luglio l’annuncio che avrebbe preso parte all’ADAC GT Masters, espressione tedesca del mondo Gran Turismo.
Ma poi, di colpo, ecco la seconda occasione.
Sergio Perez, pilota della Racing Point, viene trovato positivo al tampone del Coronavirus. Per lui isolamento e (almeno) due Gran Premi di stop. Serve un sostituto e serve subito. Hulkenberg arriva nel paddock correndo. È in ritardo per le FP1 del venerdì dopo tutte le procedure anti-covid e le visite per l’idoneità e guardarlo correre in giro per i paddock mette il sorriso. Sembra che sia arrivato direttamente dalla Germania correndo, come se gli avessero detto “c’è un sedile per te” e da quel momento non si è più fermato. Le seconde possibilità sono talmente rare che non prenderle al volo sarebbe imperdonabile.
Quindi eccolo lì, dentro quella monoposto rosa che non ha mai guidato (ha lasciato la Force India proprio prima che cambiasse colore) e che su quel rosa aveva scherzato a lungo. Eccolo su una macchina davvero, finalmente, competitiva. Forse la più competitiva mai guidata in una carriera di Formula 1 lunga dieci anni.
La Racing Point quest’anno è davvero una delle scuderie top del mondiale e, insieme a Red Bull, si gioca il podio dietro il battaglione tedesco delle due Mercedes. Loro che vengono chiamate da tutti “le Mercedes rosa” perché spudoratamente troppo simili alle W10 dello scorso anno. Loro che a Silverstone - il Gran Premio di casa della Racing Point - possono giocarsi facilmente un podio in un tracciato tutto motore e velocità.
E allora non solo Nico Hulkenberg torna in Formula 1 dopo aver perso la sua possibilità, ma lo fa salendo su una monoposto competitiva e agguerrita che farà di tutto per ottenere buoni risultati nel Gran Premio di casa. Una favola romantica che vorremmo vedere realizzata (anche se il pilota dovrà riabituarsi a una F1 dopo parecchi mesi di stop e quindi il podio si fa sicuramente più complicato) e un sogno che unisce tutti nel weekend di Silverstone.
Tra i tifosi Mercedes che gioiscono del dominio assoluto di Lewis Hamilton e tutti gli altri che sembrano alzare bandiera bianca davanti all’inarrivabile forza di questa stagione, da Ferrari a Red Bull passando per McLaren e Renault, ai tifosi rimane la speranza di vedere l’Incredibile Hulk finalmente su quel maledetto podio. Per dire addio al record in negativo che si porta con sé ma anche (e soprattutto) per la gioia di vedere che cosa farà di questa sua seconda possibilità.