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Lo stratega Ferrari spiega il disastro di Monaco con Leclerc

  • di Andrea Gussoni Andrea Gussoni

6 giugno 2022

Lo stratega Ferrari spiega il disastro di Monaco con Leclerc
A Maranello hanno cercato di spiegare che cosa è successo a Monte Carlo e perchè sono state prese certe decisioni

di Andrea Gussoni Andrea Gussoni

Mentre Baku si avvicina, a Maranello si pensa ancora a tutto quello che è successo nel Gran Premio di Monaco, con due gravi errori che hanno di fatto condizionato la gara di Charles Leclerc.

Il responsabile della strategia della Ferrari Inaki Rueda ha cercato di fare chiarezza, spiegando almeno perché sono state prese certe decisioni. "Mentre con Carlos Sainz ci siamo resi conto solo alla fine che non potevamo coprire Perez, con Charles Leclerc avevamo un grande distacco e pensavamo quindi di poterlo fare tranquillamente. All'inizio del 18° giro Charles aveva più di dieci secondi di vantaggio su Perez e sapevamo che questo vantaggio si sarebbe ridotto perché Perez con gomme intermedie era molto più veloce di Charles con gomme da bagnato. Avevamo guardato gli altri piloti e i dati in tempo reale dalle auto e pensavamo che quel divario si sarebbe ridotto da circa dieci secondi a forse cinque, quattro, tre secondi al massimo Mentre stavamo entrando abbiamo visto però il divario di dieci secondi ridursi: sette, sei, cinque, quattro. Mentre Charles stava attraversando la zona della Piscina, l'ultimo riferimento temporale che avevamo ci indicava che sarebbe uscito con un secondo di vantaggio su Perez. Quello che non ci aspettavamo però era che Perez sarebbe andato complessivamente nove secondi più veloce di Leclerc in quel giro. Per questo abbiamo perso la gara con Charles".

A peggiorare la situazione c'è stato poi il doppio pit stop: "Volevamo mettere entrambe le vetture ai box con gomme da asciutto. Al 21° giro pensavamo che la pista fosse buona per le gomme da asciutto. A quel punto abbiamo chiamato Carlos per cercare di mantenere il comando, e abbiamo pensato ‘Portiamo Charles per sorprendere Perez in modo da poter finire P1 e P2'. Mentre stavamo entrando, stavamo guardando i dati. Il divario tra le nostre vetture era di 5 secondi. Era l'ora del Doppio, un doppio pit stop. Un comodo Doppio si fa con 6 secondi di distanza tra le vetture ma abbiamo pensato che 5 secondi e mezzo potessero essere sufficienti" ha quindi raccontato Inaki Rueda in merito a cosa abbia spinto il muretto della Ferrari ad effettuare il doppio pit-stop. Man mano che le vetture si avvicinavano sempre di più all'ingresso ai box, il divario si è ridotto e all'ingresso dei box il divario era di soli 3 secondi e mezzo. Abbiamo fatto un tentativo all'ultimo secondo per dire a Charles di stare fuori, ma ormai era troppo tardi. Era già entrato in pit lane. In quel doppio Charles ha perso due secondi, quei due secondi che il giro successivo hanno permesso a Verstappen di uscire davanti a Charles".

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