È un tema che ritorno spesso, quello dei "testi segreti" o dei tanto discussi "test illegali". Uno degli aspetti più discussi all'inizio dell'epoca dei successi Mercedes, quando la squadra venne accusata di aver condotto insieme a Pirelli dei lunghi e approfonditi test privati, e che ritorno adesso, dalle scuderie avversarie della Ferrari, contro la nuova forza ritrovata della Rossa di Maranello in questo inizio di stagione.
Secondo le voci che sono circolate ieri nel paddock di Miami infatti alcune scuderie di Formula 1 avrebbero chiesto alla FIA di analizzare il fondo utilizzato dalla Ferrari nel corso dei test Pirelli svolti a Imola nei giorni successivi al Gran Premio dell'Emilia Romagna. La squadra di Mattia Binotto ha infatti utilizzato nella sessione del mattino, con il monegasco Charles Leclerc, il fondo usato in pista nel weekend di gara, mentre nel pomeriggio lo spagnolo Carlos Sainz è sceso in pista con un fondo differente.
Considerando che il regolamento della FIA vieta l’utilizzo nel corso dei test dedicati a Pirelli di novità tecniche da parte dei team, gli avversari della Ferrari si sono mossi per assicurarsi che il fondo preso in esame fosse effettivamente già usato in precedenza e non un fondo inedito.
La FIA è intervenuta tempestivamente per placare gli animi dei team e ha provveduto a effettuare i controlli di routine, agevolati dal fatto che - nel corso di questi test - un commissario della FIA è sempre presente all'interno dei box per controllare che tutto si svolga nel rispetto delle regole - e dopo aver completato la revisione dei dati di Ferrari e Pirelli ha confermato la regolarità delle prove, assicurando agli altri team che l'intero test si è svolto in modo conforme alle regole della Federazione.