Ormai ci siamo, il primo round del World Endurance Championship è previsto per il 17 marzo sull'iconico e insidioso tracciato di Sebring, negli Stati Uniti, per circa otto ore di gara. Si tratta della prima stagione vera e propria per la categoria Hypercar in quanto è presente dal 2021 ma non ha mai visto più di tre manifacturers al via, mentre quest’anno ha tutti gli occhi su di sè con ben sette case costruttrici diverse che si metteranno alla prova. Ma partiamo dalle basi: cos'è un Hypercar?
Le LMH (Le Mans Hypercar) sono delle vetture Sport Prototipo, nate per sostituire le LMP1 - autrici della storia moderna del campionato del mondo endurance - praticamente paragonabili a delle Formula 1 in termini di tecnologia e velocità. Dal punto di vista regolamentare possono essere prototipi o vetture basate su auto stradali, devono avere un peso massimo di 1030kg e una potenza totale di 500kw, tra motore termico e sistema ibrido.
In pista però non avremo solo LMH, ma anche LMDh. I prototipi Le Mans Daytona H montano un telaio comune - fornito da Dallara, Oreca, Ligier o Multimatic - e un sistema ibrido obbligatorio progettato da X-Trac, Bosch e Williams Advanced Engineering. Le LMH, invece, hanno molta più libertà di sviluppo "individuale" a seconda delle preferenze del costruttore, in quanto il telaio viene costruito da zero e il sistema ibrido è una scelta opzionale.
Entrambe le tipologie di prototipi sono state ideate in modo tale da rendere la partecipazione ai campionati WEC e IMSA più semplice e diretta e infatti molti marchi che corrono nel mondiale hanno almeno una vettura anche nel campionato americano. Ma veniamo al dunque, ecco tutte le Hypercar che vedremo in pista a Sebring.
Cadillac
Il brand americano debutta nella classe regina del campionato con la Cadillac V-LMDh dopo una stagione brillante nella classe GTE Pro nel 2022. La vettura è, come si può capire dal nome, un prototipo LMDh, con il telaio fornito da Dallara - discendente da quello delle attuali LMP2 - e un motore V8 da 5,5 cilindri con sistema ibrido, derivato dalla Corvette con cui hanno corso nel 2022. La squadra che gestisce il progetto insieme a Cadillac è la rinomata Chip Ganassi Racing, mentre vedremo al volante della #2 Earl Bamber - campione del WEC nel 2017 - e i britannici Alex Lynn e Richard Westbrook. Cadillac vedrà solo una vettura in pista ma sarà impegnata anche nel campionato IMSA, dove ha già dimostrato di avere un buon passo portando a casa un podio alla 24H di Daytona.
Porsche
Uno dei brand più attesi al via del WEC per la sua storia e il suo prestigio, la Porsche 963 è stata presentata al Festival di Goodwood tra gli occhi curiosi di mille appassionati. Attualmente la casa automobilistica tedesca è la più vincente a Le Mans, con ben 19 vittorie, e si è presentata determinata al 100% per vincere il campionato fin da subito. Nonostante il debutto in pista a Daytona - in quanto anche Porsche è impegnata anche nel campionato americano - non sia stato incoraggiante, con problemi di affidabilità ricorrenti e qualche errore da parte dei piloti, il team non si è dato per vinto e attende con ansia di poter ritornare in pista.
La 963 è una LMDh con un motore V8 biturbo sviluppato a partire da quello della 918 Spyder ibrida e un telaio realizzato da Multimatic. In griglia vedremo ben quattro vetture, due ufficiali co-gestite dal team Penske Motorsport (con Dane Cameron, Michael Christensen e Frédéric Makowiecki sulla #5 e Kévin Estre, André Lotterer e Laurens Vanthoor sulla #6) e due gestite da due team clienti, Hertz Team JOTA con Antonio Felix da Costa, Will Stevens e Yifei Ye nell'abitacolo della #38, e Proton Competition con solo Gianmaria Bruni annunciato fin’ora al volante della #99.
Vanwall Racing
Si vociferava della loro partecipazione da tempo ma l'ufficialità è arrivata solo un mese fa: la Vanwall Vandervell 680 è un progetto seguito da ByKolles Racing, ancora in attesa di omologazione. La LMH austriaca ha già effettuato parecchi test e sicuramente può vantare una solidissima line-up di piloti: Tom Dillman, Esteban Guerrieri e il Campione del mondo di Formula 1 Jacques Villeneuve. "La prima cosa importante per quest'anno è essere della partita, cosa che non ci era stata concessa nel 2022. Vogliamo essere ovviamente competitivi, sfruttando il fatto che, rispetto al passato, i Costruttori non hanno tutto questo grande vantaggio rispetto ai piccoli team privati" dice Colin Kolles, co-fondatore del team.
Un altro punto di domanda per il team è il via libera per l'utilizzo del marchio Vanwall per via di una diatriba legale; comunque l'iscrizione del team al campionato non dovrebbe essere a rischio.
Peugeot
Al via della 1000 Miglia di Sebring ritroveremo la 9X8 francese, scesa in pista in anticipo negli ultimi round della stagione 2022. Il marchio francese aveva già lasciato tutti a bocca aperta quando aveva presentato la sua Hypercar senza ala posteriore, una scelta senz'altro particolare ma che, per adesso, non ha deluso fin troppo in pista. I round dello scorso anno sono stati di grande aiuto per Peugeot, che ha avuto l’occasione di raccogliere parecchi dati. La 9X8 ha un motore termico V6 sull'asse posteriore e un motore elettrico da 200kW su quello anteriore. Fino ai 120Km/h l'alimentazione è termica, poi entra in gioco il sistema elettrico e la trazione da posteriore passa ad integrale.
Al volante della #93 vedremo Paul Di Resta, Mikkel Jensen e Jean-Éric Vergne mentre la #94 vedrà Loic Duval, Gustavo Menezes e Nico Müller.
Toyota
Saranno sicuramente il team con più esperienza in pista, viste le ultime stagioni da campioni che hanno vissuto, e infatti la GR010 Hybrid non avrà grandi differenze rispetto allo scorso anno, solo qualche piccolezza a livello di affidabilità emanutenzione. La LMH ha un motore termico V8, accompagnato da un sistema ibrido prodotto da Aisin e Denso, che ha già dimostrato di saper portare efficientemente alla vittoria. Il team co-gestore delle vetture sarà Gazoo Racing, partner di Toyota da molti anni, che riproporrà le stesse line-up di piloti dello scorso anno: al volante della #7 torneranno Mike Conway, Kamui Kobayashi e Jose Maria Lopez, mentre la campionessa #8 vedrà Sébastien Buemi, Brendon Hartley e Ryo Hirakawa pronti a difendere il titolo.
Ferrari
Senza dubbio la 499P è il prototipo più atteso sulla griglia di Sebring: il Cavallino Rampante mancava nella classe regina da 50 anni e ritorna con un progetto all'apparenza stratosferico. Insieme ad AF Corse, con cui Ferrari ha vinto numerosi titoli nel panorama delle ruote coperte, la scuderia di Maranello avrà in pista due vetture ufficiali - la #50 con i campioni del mondo in carica della categoria GTE Pro Alessandro Pier Guidi e James Calado e l’ex pilota di F1 Antonio Giovinazzi, la #51 con i giovani talenti Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen - con l'obiettivo di tornare a vincere il prima possibile. Il motore è un V6 ispirato a quello della 296 GT3 con sistema ibrido, le forme del telaio sono estremamente futuristiche mentre la livrea è un omaggio a quella della 312 PB, nel 1973 in pista per la 24H di Le Mans. La 499P ha recentemente concluso delle giornate di test di successo proprio a Sebring, in vista della prova generale a metà marzo.
Glickenhaus
Per ultima, ma decisamente non per importanza, la Glickenhaus 007 sarà la tredicesima Hypercar a completare la griglia a Sebring: la scuderia americana ritorna dopo due stagioni coronate da alti e bassi - basta pensare che non sono riusciti a partecipare a tutte le gare per motivi di budget - ma estremamente carica per il 2023. La loro LMH, che monta un V8 biturbo realizzato da Pipo Moteurs e X-Trac, vedrà alla guida sicuramente Romain Dumas, mentre si attende l'annuncio degli altri due piloti. Il team avrà solo una vettura in pista, ma spera di poter avere due entries clienti alla 24H di Le Mans.
Ogni squadra sembra estremamente competitiva e non vede l'ora di scendere in pista ma solo Sebring sarà in grado di rivelarci quale progetto ha la stoffa per giocarsi il campionato - o almeno le prime battute.