È ufficiale. Per conoscere come sarà il nuovo iPhone 12 dovremo aspettare ancora un altro mese dal momento che Apple ha slittato la presentazione del nuovo smartphone da settembre a fine ottobre. Lo ha annunciato Luca Maestri, CFO del brand, che durante una call con gli investitori ha confermato appunto il ritardo del lancio della nuova generazione di iPhone a causa dell'emergenza Covid-19 che ha colpito, e lo sta facendo tutt'ora, tutto il mondo.
Mentre attendiamo una data ufficiale per conoscere le caratteristiche del nuovo smartphone, dalle ultime indiscrezioni pare che Apple stia progettando nuove funzioni per arricchire e rendere ancora più esclusivi i propri dispositivi. Infatti, per migliorare la tecnologia di iPhone e Apple Watch, sembra che il colosso di Cupertino stia studiando dei nuovi sensori a ozono e luce ultravioletta capaci di eseguire una sterilizzazione e un'auto igienizzazione dei device. Ma perché brevettare un sistema tanto complesso? Sorpresa: il Coronavirus non c'entra questa volta. Quando utilizziamo gli smartphone o indossiamo gli smartwatch, infatti, gli apparecchi elettronici sono soggetti ad una costante contaminazione ad opera di composti organici indesiderati (oli della pelle, sporco, capelli, batteri, ecc). Un mix che talvolta può portare a un mal funzionamento dei vari sensori che si trovano al loro interno e che servono a monitorare tutte quelle funzioni (come il battito cardiaco) che sono impiegate dai device per fornire feedback sul nostro stato di salute o per interagire con alcune app - come quelle dedicate agli sportivi. Pare quindi che, per garantire quindi un'ottima funzionalità e una costante pulizia e sanificazione dei suoi dispisitivi, Apple potrebbe introdurre questa grande innovazione che consentirebbe per altro di ridurre anche il rischio di contaminazioni a vario titolo dannose: un argomento che, inutile sottolinearlo, di questi tempi è di particolare interesse.
La lista delle novità però non finisce qui. Gli ultimi rumors dichiarano che Apple vorrebbe arricchire anche la gamma di applicazioni adibite alla salute e al benessere della persona aggiungendo a quelle già esistenti (controllo del battito cardiaco, l'elettrocardiogramma e il rilevamento della fibrillazione atriale) anche la misurazione del livello di ossigeno nel sangue e il controllo degli attacchi d'ansia.
Si tratta di funzionalità che, di certo, potrebbero contribuire positivamente a prevenire eventuali patologie - o a contenerle, se non altro - ma che aggiungo nuovi ed ulteriori interrogativi alle perplessità di quanti ritengono che i nostri device (e chi li produce) sappiano, oggi, troppe cose che ci riguardano. Nuovi dati, insomma, e per di più ultra sensibili. È questo il prezzo che vogliamo pagare per vivere più a lungo e più in salute? Al momento, sembra che il mercato abbia ben chiara la risposta.