Con Tucano Urbano Airscud, la giacca completa di airbag, ci abbiamo passato una settimana, sempre in moto. Nello specifico, qualcosa come duemila chilometri in cui abbiamo affrontato di tutto: autostrade, passi di montagna, città trafficate e pure un paio di viaggi in notturna durante la settimana del GP d’Italia al Mugello. L’idea, neanche troppo velata, era quella di pensare il meno possibile all’abbigliamento, perché a volte - guidando una Ducati Panigale V2 - vorresti una tuta integrale, altre pregheresti per una giacca in cordura con più buchi per l’aria di quelli presenti sullo scolapasta che hai in casa. Durante un weekend di gara si parte la mattina per il circuito per poi tornare a notte inoltrata cambiando ambienti, strade e necessità, motivo per cui conviene sempre viaggiare con pochi bagagli. Ed è quello che, in buona sostanza, promette Airscud: una giacca più leggera e al contempo più sicura di un giubbetto in pelle, a cui puoi levare le maniche se vuoi soffrire un po’ meno le trasferte cittadine. Ecco, quindi, com’è utilizzare Tucano Urbano Airscud nella vita reale.
Un paio di giorni prima della trasferta arriva un grosso pacco con dentro il materiale che abbiamo richiesto: c’è la giacca, nera con dettagli in grigio e piccole strisce catarifrangenti, e a parte un modulo delle dimensioni di un hard-disk che comprende centralina e batteria con tutte le istruzioni del caso. Mettiamo in carica la componente elettronica mentre, dall’applicazione di In&Motion (la società che si occupa del software) attiviamo il sistema, passaggio necessario a far funzionare l’airbag che basa il suo algoritmo sfruttando un ampio database con statistiche provenienti da tutto il mondo. La configurazione, di circa 10 minuti, presenta la stessa difficoltà che c’è nel fare acquisti online: inserisci i tuoi dati, connetti Airscud allo smartphone e hai finito, l'app non serve più. Fisicamente invece, il modulo con la batteria va inserito dietro il paraschiena in una tasca apposita, anche in questo caso è semplicissimo. Click, pronto. Nella finestrella trasparente dietro alla giacca la luce diventa verde a indicare che l'airbag è armato. Una volta indossata, la giacca si fa capire un po’ meglio: la zona della schiena è rigida, non tanto da limitare i movimenti ma abbastanza da farci percepire la presenza di un guscio di sicurezza. Non è leggerissima (pesa, in taglia L, circa 2,5 Kg) ma ci si abitua in fretta. Il comfort invece è ottimo da subito: le maniche si possono regolare grazie a bottoni a pressione su bicipiti e avambracci, il collo è ben lavorato e non infastidisce, il tessuto fa traspirare l’aria. Le ampie tasche sul frontale, però, sono a rete e non si possono chiudere, motivo per cui tenerci telefono o portafogli non sembra essere una buona idea viaggiando in autostrada. Altra cosa fondamentale, Airscud si può indossare con lo zaino, a patto che non pesi più di 8 chili.
Come funziona Tucano Urbano Airscud e quanto costa
Di Airscud è buona la ventilazione, ma anche la protezione dall’aria. Sembra a tutti gli effetti di andare in giro con una giacchetta leggera, forse inadatta ai più scrupolosi, con la differenza che nel frattempo il nostro lato più coscenzioso ci ricorda che stiamo facendo la cosa giusta: ti stai proteggendo al meglio, ma senza pagarla cara. Gli inglesi la chiamano win-win situation, gli americani no-brainer: un buon affare, al punto che non devi neanche pensarci. Nel paddock del Mugello, pieno di appassionati, Airscud fa la sua bella figura. C’è chi vuole capire come funziona, chi chiede di provarlo, qualcuno domanda se è mai capitato che esplodesse. Se esplode, cosa che fortunatamente non è successa, è sufficiente ricaricare la cartuccia, un processo piuttosto semplice che può essere fatto fino a tre volte in autonomia. Ad usare lo stesso sistema - non con la stessa giacca, chiaramente - sono anche alcuni piloti del motomondiale. Perché oltre alla modalità Street con cui abbiamo utilizzato il sistema ne esiste una dedicata al fuoristrada (Adventure) e una terza, Track, per la guida in pista. Sostanzialmente, a cambiare è l’algoritmo su cui si basa il sistema.
Quando ti levi la giacca, lei si disattiva in automatico e riparte appena la indossi, ammesso che non sia passato troppo tempo. In tal caso, basta premere sul pulsante posteriore per riattivarla. In una settimana non siamo riusciti ad esaurirne la batteria (l’autonomia è di trenta ore) ma nel caso in cui servisse farlo basterebbe rimuovere il modulo e attaccarlo ad una presa USB. Airscud analizza la nostra guida con sette sensori (tre accelerometri, tre giroscopi e un GPS) che si interfacciano con la centralina 1.000 volte al secondo, mentre in caso di necessità l’airbag si gonfia in 60 millisecondi: meno di un battito di ciglia. Il prezzo della giacca, di 475 euro sul sito ufficiale - ance se lo street price è sensibilmente inferiore - è in linea con prodotti analoghi (senza airbag però!) tuttavia per sfruttare il sistema è necessario aggiungere un abbonamento al software di In&Motion. Quest’ultimo può essere acquistato con tre diverse modalità: 120 euro annuali, 12 euro mensili (se, per esempio, usate la moto solo d’estate) o 399 euro per chi volesse acquistare interamente il software con pagamento unificato.
In conclusione
Tornare a guidare la moto senza Tucano Urbano Airscud è un po' come andare in macchina senza cintura: manca qualcosa, ti senti leggermente a disagio, vuoi rimediare. Usare il sistema è semplicissimo, mentre tornare ad una vecchia giacca con le protezioni non lo è affatto. Perché viaggiare con la testa sgombra, con la consapevolezza di essere un po’ più al sicuro di prima, è una sensazione a cui diventa difficile rinunciare.