È Ferragosto e voi siete reduci dalla più classica delle grigliate a casa di amici. Il posto è fantastico, la casa una bomba, c'è anche la piscina. State chiacchierando con una tipa carina che avete conosciuto giusto qualche ora prima, quando vi sentite sollevare. Che succede? Lo sapete perfettamente cosa sta per accadere. Neanche il tempo di dire "ho il cellulare in tasca!", che vi sentite lanciare in aria. Tutto si ferma per un attimo, prima che voi cominciate a cadere inesorabilmente nell'acqua ancora tiepida. Completamente vestiti.
Quei soliti idioti dei vostri amici l'hanno fatto di nuovo. E ora che si fa? È il secondo telefono di quest'anno che dovete buttare. O forse no? In realtà qualche speranza ce l'avete ancora. L'importante è fare come vi diciamo - magari facendovi aiutare dalla tipa (dai che qualcosa ci scappa).
Cosa non fare
Prima di intervenire in qualsiasi modo, è fondamentale NON fare una serie di cose, onde evitare di compromettere definitivamente la situazione (che poi finisce che non potete scambiarvi i numeri prima di andare via). L'obiettivo è evitare che l'acqua si sposti ulteriormente all'interno del telefono e che faccia da conduttore tra eventuali componenti elettroniche che non dovrebbero entrare in contatto tra loro. Quindi non scuotete il telefono, non sbattetelo, non soffiateci sopra o dentro, non accendentelo se è spento, non accendete lo schermo per vedere se va ancora. Fondamentalmente non fate niente di niente. State fermi e, al massimo, mettetelo in verticale, in modo che l'acqua scoli via. Se potete, togliete la batteria, la SIM card e l'eventuale scheda SD.
È un telefono impermeabile?
Sembra una domanda cretina ma la verità è che molti dei più recenti telefoni potrebbero non aver bisogno di nessun intervento ulteriore. Per saperlo provate a googlare (con il telefono di qualcun altro) il nome del vostro telefono in abbinamento a due sigle IP67 e IP68. Il prefisso IP, infatti, sta per Internal Protection e fa riferimento a un protocollo di omologazione internazionale in base al quale i due numeri successivi identificano il grado di resistenza agli oggetti solidi e ai liquidi.
Quanto ai primi la scala è così strutturata:
- 0 – Non protetto dal contatto e dall'ingresso di oggetti
- 1 – Protetto contro corpi solidi di dimensioni superiori a 50 mm
- 2 – Protetto contro corpi solidi di dimensioni superiori a 12 mm
- 3 – Protetto contro corpi solidi di dimensioni superiori a 2,5 mm
- 4 – Protetto contro corpi solidi di dimensioni superiori a 1 mm
- 5 – Protetto contro la polvere
- 6 – A tenuta di polvere
Tutti i più moderni cellulari, quelli che hanno anche un'omologazione che certifica una certa forma di resistenza ai liquidi, hanno un'omologazione che arriva fino al valore di 6, nei confronti della polvere, da cui IP6 a cui segue solitamente un 7 o un 8. La capacità di resistere ai liquidi è così indicata:
- 0 – Non protetto
- 1 – Protetto da caduta verticale di gocce d’acqua
- 2 – Protetto da caduta di gocce d’acqua con una inclinazione massima di 15°
- 3 – Protetto dalla pioggia
- 4 – Protetto da spruzzi d’acqua diretti
- 5 – Protetto da getti d’acqua diretti
- 6 – Protetto dalle ondate
- 7 – Protetto da immersioni temporanee in acqua fino a 1 m di profondità per massimo 30 minuti
- 8 – Protetto da immersioni permanenti in acqua della durata maggiore o uguale a 30 min (tipicamente 24 ore) a una profondità maggiore di 1 m (tipicamente oltre 3 m)
- 9 – Protetto contro i getti d’acqua ad alta pressione e a temperatura elevata (pressioni acqua compresa tra 80 bar e 100 bar in tutte le direzioni a temperatura compresa tra i 75 e gli 85 °C
Ora, se il vostro telefono è certificato IP67, probabilmente non ci dovrebbero essere problemi a meno che la piscina di casa del vostro amico non sia una cosa mega professionale e voi non abbiate deciso di battere il recordo di apnea di Ferragosto, andando a toccare il fondo situato a 3 metri di profondità, con il vostro sedere (guardacaso proprio dove il vostro smartphone trovava posto, in una tasca dei vostri jeans). Ad ogni modo, accendetelo con circospezione e verificate che tutto funzioni correttamente. Se qualcosa sembra non funzionare a dovere, tornate a non utilizzarlo e a non fare nulla, come descritto in precedenza e passate al prossimo paragrafo (tipo Monopoli).
Se il vostro telefono è certificato IP68, tornate a bere (o buttate in piscina la tipa - ma prima toglietele il telefono).
Se il vostro telefono non è certificato né IP67, né IP68, non resta che provare la mossa del riso.
La mossa del riso
Ebbene sì, la storia del riso non è una leggenda metropolitana. Immergere un oggetto umido in un contenitore pieno di riso crudo, vi auterà realmente ad asciugarlo, ma dovrete lasciarlo al suo interno per almeno un paio di giorni. Si chiama igroscopia (o igroscopicità) e altro non è se non la capacità di una sostanza o di un materiale, di assorbire molecole d'acqua presenti nell'ambiente che li circonda. Il riso non è l'unico prodotto facilmente reperibile a vantare queste caratteristiche. Anche il cloruro di sodio è particolarmente igroscopico e il cloruro di sodio è la sostanza principale da cui è composto il sale da cucina. Potrete ottenere lo stesso risultato mettere il telefono, quindi, all'interno di un contenitore interamente riempito con del sale grosso (ma non infornatelo poi).
A proposito di forno, ripetete con noi: "No, non si mette mai lo smartphone nel microonde, no, no, brutto". Lo sappiamo che ci avevate penasato.
E quindi: inserite il vostro smartphone in un barattolo, un contenitore o una busta piena di riso e lasciatelo lì per un bel po'. L'importante è che il contenitore non sia aperto, se no il riso si ciuccia l'umidità dall'ambiente circostante, invece che dal vostro telefono.
Se anche così non dovesse funzionare, non vi resta che recarvi con la coda tra le gambe presso il più vicino punto assistenza e sperare che non vi sgamino, se siete ancora in garanzia (spoiler: vi sgameranno). Forse il vostro telefono si potrà riparare, forse no. In ogni caso ricordate: mai stare vicino a una piscina con il telefono in tasca.