Continuano gli attentati a firma degli anarchici. A Roma, in zona Montesacro, cinque auto aziendali sono state incendiate da un gruppo che è riuscito a introdursi all’interno del parcheggio della Telecom durante la notte. Molto probabilmente i veicoli sono stati dati alle fiamme utilizzando del liquido incendiario, che ha provocato delle esplosioni che hanno svegliato gli abitanti del quartiere. Su una cabina elettrica è stata trovata la scritta, fatta con una bomboletta di vernice nera, della “A” che sta per anarchia e “NO 41 BIS”. Un chiaro riferimento alla protesta a favore dell’anarchico Alfredo Cospito, condannato al carcere duro per aver gambizzato un uomo e assaltato diversi poliziotti. L’uomo da 40 giorni sta portando avanti lo sciopero della fame. Non solo, all’esterno del parcheggio della Telecom è stata trovata anche la scritta “BLACK BLOCK”. Tre le auto che sono andate totalmente distrutte. Sul posto sono prontamente intervenuti i vigili del fuoco, e ora sono in corso le indagini da parte della questura. Un atto violento verificatosi poche ore dopo la guerriglia urbana consumatasi in piazza Trilussa, nel cuore di Trastevere, dove ci sono stati diversi scontri con la polizia e lancio di Molotov.
Scontri non solo a Roma ma anche a Milano, dove sono state bruciate due auto della polizia locale. In base alle prime informazioni, una pattuglia è stata data alle fiamme mentre la seconda, posteggiata vicina, ha preso fuoco di rimando. Al momento non risulterebbero rivendicazioni da parte di determinati gruppi, ma gli investigatori della Digos e della Questura non hanno dubbi. Infatti, il rogo sarebbe di natura dolosa, e innescato dal lancio di un oggetto incendiario, forse un Molotov. Sospetti che si muovono sulla scia delle dimostrazioni degli anarchici, a proposito delle iniziative che hanno messo in piedi contro la revoca del 41 bis ad Alfredo Cospito. Pare che gli investigatori avrebbero sequestrato del materiale incendiario e, dalle immagini fornite dalle telecamere si vedrebbe un oggetto infuocato volare. Per questo gli inquirenti propendono verso la pista dolosa e quella di un attacco mirato.