image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Attualità

C'è stato un momento in cui gli statisti erano nudi: ode a Forattini, con la sua scomparsa si dovrebbe aprire un dibattito sulla satira oggi. Ma ridiamo da soli

  • di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

5 novembre 2025

C'è stato un momento in cui gli statisti erano nudi: ode a Forattini, con la sua scomparsa si dovrebbe aprire un dibattito sulla satira oggi. Ma ridiamo da soli
Giorgio Forattini non disegnava vignette: scriveva editoriali colti. I suoi libri natalizi erano il rito laico di un Paese che aveva ancora statisti. Oggi la satira sopravvive, ma non i bersagli: Forattini colpiva chi aveva mutande e potere, noi abbiamo solo un potere smutandato

di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

Di Giorgio Forattini ricordo l’odore dei suoi libri a Natale. Dimenticatevi Bruno Vespa: il vero libro strenna era la sua raccolta di vignette, che inchiodava in copertina l’anno appena trascorso. Era il guilty pleasure di un’epoca che ancora prendeva sul serio le istituzioni. Quanti di noi, parlando degli anni Ottanta e Novanta, ancora dicono: “almeno erano statisti”.
Ma c’era un momento, a Natale, in cui gli statisti erano nudi come il Bambino Gesù nella grotta. Lo Spadolini pingue col pistolino piccolino era un classico, come il Craxi che da “cinghialone” si trasformò via via in un duce stivaloso. Andreotti, invece, era a volte un prete gesuita, a volte un pipistrello e a volte solo e soltanto Andreotti, perché — diceva Forattini — “Andreotti fa già ridere così”. Gli accentuava un pochino le orecchie (ma neanche tanto), il sorriso, e diventava colui che con le mani giunte — quasi a sfregarsele — sapeva tutto e non solo non aveva intenzione di dirtelo, ma aveva anche intenzione di usarle, le cose che sapeva.
Era considerato il vignettista mainstream per eccellenza, ma a volte la zampata arrivava a graffiare forte. Il caso di Massimo D’Alema intento a sbianchettare la lista Mitrokhin per proteggere alcuni membri storici del PCI ne fu l’esempio lampante. Eugenio Scalfari se ne lamentò, e Forattini interruppe la storica collaborazione con Repubblica, passando al Giornale berlusconiano. Molti gridarono al tradimento. Ma Forattini era stato querelato da D’Alema e aveva subito le rimostranze di Scalfari, e così lo disse: che il potere andava colpito ovunque fosse, e che, di querele, ne aveva ricevute solo da sinistra.
Lo stile di Forattini era coltissimo. Si distanziava dalla satira la cui ferocia e crudeltà — divertenti, per carità — erano fini a se stesse: ogni sua vignetta era un editoriale. E questo è ciò che la vignetta ha di più potente dell’editoriale: non è interpretabile. Quella è, e quello dice, e proprio per questo dava così fastidio. I suoi disegni non solo erano editoriali, ma venivano letti come tali: dicevano ciò che Repubblica (giornale di potere, senz’altro) non poteva dire apertamente.
E non stava simpatico a tutti, dentro il “suo” giornale. Si travestiva l’invidia da dissenso politico, da divergenza di linea editoriale, da semplificazione di ragionamenti complessi. Ma in realtà gli si invidiava — come sempre accade — la libertà.

20251105 141648576 1505
Giorgio Forattini (a destra) e Eugenio Scalfari (a sinistra)

Le sue strenne — Caro Craxi, Caro Silvio, La Repubblica delle banane, Fanfani forever — sono ormai testi della nostra storia contemporanea. Le consiglio a chi voglia capire davvero cosa accadeva in quegli anni (e come ci hanno portati, dritti dritti — e storti storti — fino alla nostra epoca becera).
Con la sua scomparsa si dovrebbe aprire un dibattito (rido da solo mentre scrivo queste parole senza senso) sul ruolo della satira oggi. Non che Giorgio Forattini non abbia degni eredi — non ne cito per non dimenticarne —, li ha eccome. Forattini ha fatto scuola e alzato l’asticella del livello della satira a un’altezza ammirevole.
Ma il punto è: chi si colpisce, oggi? Si può colpire qualcuno che si caricaturizza da solo? Forattini, come detto, denudava — metaforicamente e visivamente — il potere. Ma oggi il potere se ne va in giro, per così dire, senza mutande.
Forattini colpiva quelli che ancora oggi chiamiamo “statisti”, in un’epoca — quella del blocco sovietico — in cui l’Italia, con il suo Partito Comunista, contava, eccome. Tanto da creare terrorismi, Gladio, Anelli, finanziamenti americani e russi. Un’Italia in cui Craxi poteva, a Comiso, poteva dire "no" alla corsa agli armamenti, anni in cui l’aereo di Enrico Mattei partiva da Catania per esplodere in volo.
Gli “statisti” dell’epoca, con la loro “ragion di Stato”, con queste robe avevano a che fare.
Ma oggi?
Oggi l’Italia è la provincia della periferia della borgata del mondo.
Sì, gli eredi di Forattini ci sono.
Sono i politici all’altezza della satira che mancano.
 

Tag

  • satira
  • Giorgio Forattini

Top Stories

  • Il progetto del Ponte sullo Stretto è una boiata pazzesca. Chatgpt lo ha fatto meglio e ci fa risparmiare 8 miliardi subito e il 40% nel futuro

    di Ottavio Cappellani

    Il progetto del Ponte sullo Stretto è una boiata pazzesca. Chatgpt lo ha fatto meglio e ci fa risparmiare 8 miliardi subito e il 40% nel futuro
  • Delitto di Garlasco: l’avete capito che Andrea Sempio è indagato per l’omicidio di Chiara Poggi in concorso? In concorso con chi se Alberto Stasi è innocente?

    di Emanuele Pieroni

    Delitto di Garlasco: l’avete capito che Andrea Sempio è indagato per l’omicidio di Chiara Poggi in concorso? In concorso con chi se Alberto Stasi è innocente?
  • Delitto di Garlasco: perché tanta attenzione su Ermanno Cappa, la moglie e le gemelle Paola e Stefania? Dal mistero della bici nera fino agli accertamenti bancari “scomparsi”

    di Emanuele Pieroni

    Delitto di Garlasco: perché tanta attenzione su Ermanno Cappa, la moglie e le gemelle Paola e Stefania? Dal mistero della bici nera fino agli accertamenti bancari “scomparsi”
  • Ballando con le Stelle è un fake clamoroso? Supposta sanzione in arrivo per Brilli, il dispetto della giuria a Mariotto, Rossella Erra NON se ne va?

    di Grazia Sambruna

    Ballando con le Stelle è un fake clamoroso? Supposta sanzione in arrivo per Brilli, il dispetto della giuria a Mariotto, Rossella Erra NON se ne va?
  • Delitto di Garlasco, la villa dove viveva Alberto Stasi non si riesce a vendere: nessuno vuole la casa di uno che ha ammazzato la fidanzata? E se invece di un assassino fosse innocente?

    di Giulia Ciriaci

    Delitto di Garlasco, la villa dove viveva Alberto Stasi non si riesce a vendere: nessuno vuole la casa di uno che ha ammazzato la fidanzata? E se invece di un assassino fosse innocente?
  • Sul caso Vagnoli & Co. diremo solo una cosa: siete la fine del woke in Italia e se fate come Vannacci avrete ancora più potere sui social (che alla fine è l’unica cosa che importa)

    di Ottavio Cappellani

    Sul caso Vagnoli & Co. diremo solo una cosa: siete la fine del woke in Italia e se fate come Vannacci avrete ancora più potere sui social (che alla fine è l’unica cosa che importa)

di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Per capire come andrà il referendum al centro sinistra guardate quali influencer (tranne Gratteri) stanno coinvolgendo: oggi come allora, non ce la possono fare

di Gianmarco Serino

Per capire come andrà il referendum al centro sinistra guardate quali influencer (tranne Gratteri) stanno coinvolgendo: oggi come allora, non ce la possono fare
Next Next

Per capire come andrà il referendum al centro sinistra guardate...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy