Ci va qualcuno che parli il dialetto dei santi. E un po’ di fica. E lei mi spiace, ma non è adatto, avanti il prossimo. Dottor Gratteri! Eccoci, che piacere averla qui, si sieda, anzi, si alzi in piedi, ecco così, bene di profilo. Perfetto, sì, perfetto, sul trucco ci siamo, sul resto un po’ meno, ma questo è trascurabile per il momento. Sappiamo che lei, oltre al curriculum che tutti conosciamo è anche esperto di tip-tap, questo potrebbe esserci molto utile, ma vada pure, ci faccia vedere di che pasta è fatto: “la separazione delle carriere…”. Mi scusi, s’intendeva il tip-tap. Ma come, non si è preparato il balletto? Questo lei lo sa che non va bene, vero? Non si arrabbi, siamo un’agenzia di comunicazione politica che sede a Bari, è vero, ma dopo Berlusconi lei sa bene di quale comunicazione abbiamo bisogno no? Dobbiamo essere lo specchio dei nostri tempi e non c’è più spazio per la complessità. Bisogna rendere semplici le cose difficili, e lei sa bene che partiamo pure da una posizione di svantaggio.
Il popolo, quella chimera dai mille volti che può essere feroce se vuole, ce l’ha a morte con i magistrati. I magistrati sono corrotti, dicono. E’ da qui che dobbiamo partire dottor Gratteri, anche se non è così, e noi lo sappiamo, dobbiamo fregarli. Loro dicono che voi magistrati siete corrotti? Bisogna rispondere “certo, ma è per il bene dello Stato che lo facciamo, noi perseguiamo il male per ottenere il bene”. Tipo il discorso di Andreotti nel Divo di Sorrentino, una roba del genere. Capisco che le possa risultare indigesta la cosa, ma dato che ci tocca interpretare questa parte, almeno facciamolo come si deve, no? E va bene, ci pensi su. Ma sì, effettivamente è comprensibile la sua posizione. Lei però sa quanto potrebbe essere determinante il suo contributo no? Le diamo un consiglio, poi naturalmente l’ultima parola è sua, una decisione sua e soltanto sua. Tutti quei libri che si è studiato, quelle carte che ha visionato. Dimentichi tutto. Qui la ragione non serve. La ricerca della verità nemmeno. Bisogna fare colpo, punto. A presto Dr. Gratteri, e non dimentichi che lei è il nostro cavallo di battaglia! Il prossimo chi è? Dov’è la lista? Dr. Parodi, alla fine Edoardo Bennato le ha risposto? No? Vabbé vabbé, occupiamoci di chi ha già fatto la prova costumi. Quelli mi sembravano a posto. Gianrico Carofiglio! Eccolo, fantastico, sa che lei è lo scrittore preferito di mia madre? “Davvero?” Sì, è davvero appassionata, lavora alla Banca d’Italia. “beh complimenti!”. Sì... fa la donna delle pulizie. Comunque lei mi sembra perfetto, però, per favore, potrebbe sbottonarsi un po’ di più la camicia, dovrebbe mettere un po’ più in vista il seno. Perfetto, rimanga qui, non si muova. Dov’è quel bel maschione di De Cataldo? Eccolo qui, tenga il mento in su, la rosa tra i denti, così bene, perfetto. E va bene che non sono attori, ma si devono mischiare agli altri, e poi dobbiamo colmare il gap di quote rosa. I berlusconiani, lo sappiamo, in questo sono sempre stati i migliori, noi si fa quel che si può, poi si tratta di cinema, di tv, di social. Taglia incolla e intelligenza artificiale faranno il resto. Bisogna avere fiducia nel piano, ragazzi. C’è un disegno dietro, credete che siamo degli sprovveduti? Abbiamo commissionato alla società di Giovanni Diamanti tutta una serie di sondaggi. Il nostro pubblico sono i ggiovani e gli ultra sessantenni. Hanno così tante cose che li accomuna!
La passione per il commissario Montalbano, ad esempio. E infatti Luca Zingaretti è uno dei nostri, però nei panni di Goldrake. Questa riforma va… polverizzata! Ahahahaha. Poi c’è Alessandro Gassman che in memoria di quel che è stato suo padre non potevamo non chiamare. E’ un investimento a lungo termine, in futuro anche suo figlio potrebbe esserci utile, che già ha impersonato Califano in quella fiction sulla Rai. Perché non avere pure lui come testimonial per coinvolgere i ggiovani, ma soprattutto, le ggiovani donne? Poi, suo padre, piace così tanto alle casalinghe. Adesso interpreta l’avvocato Guerrieri in prima serata sulla Rai. Non può sfuggirci. Sarebbe figo poi tirare dentro pure Ivano Fossati, dato che abbiamo sentito Fiorella Mannoia. Una bella reunion non sarebbe malaccio, però chissà. Dopo che ha scritto quel pezzo lì “Cara democrazia”, non credo sarà molto contento di accettare. Meglio lasciare perdere. Chi abbiamo ancora? Sabina Guzzanti, l’avevamo invitata all’assemblea dell’Anm, ma poi alla fine c’era? Ha parlato? E che ha detto? Vabbé segnatevi tutto nel frattempo. Comunque ragazzi, abbiamo bisogno di qualcuno che ci svolti davvero. Tipo una cantante. Bona. Una che pure se bestemmiasse la Madonna corredentrice nemmeno il Papa si azzarderebbe a dire nulla, perché troppo brava, troppo bona. Io poi lo penso davvero. Certe donne, sì, saranno pure poco adatte a trattare certi temi, ma un occhio lo chiudi no? Soprattutto se si parla di un tema di cui non si sa una sega. Il voto glielo dai no? Sì, non sono delle elezioni, è un referendum sulla giustizia, vabbé insomma, voto quello che lei mi dice di votare, quello intendevo. Serena Brancale potrebbe anche strapparmi il cuore dal petto a mani nude, continuerebbe a battere per lei. Ecco, lei assolutamente va coinvolta in questo progetto. Poi? Abbiamo finito? E come facciamo? Ci va dell’altro, altrimenti quelli ci stracciano. Ripeto a tutto il team, qua ci va qualcuno che parli il dialetto dei santi, e un po’ di fica. Capito? Avanti, rimettiamoci al lavoro. Sususu!