Angelika Hutter, la 32enne che giovedì della settimana scorsa ha investito a Santo Stefano di Cadore (Belluno) una famiglia di quattro persone, uccidendone tre, rimane in carcere. È stato convalidata l’ordinanza d’arresto per la turista tedesca, originaria di Deggendorf nella Baviera orientale, che ieri è stata sottoposta per quattro ore a interrogatorio, sia pur in collegamento video perché da due giorni è ricoverata nel reparto psichiatrico dell’ospedale San Giovanni e Paolo di Venezia. La donna è accusata della morte di Mattia Antoniello, che avrebbe compiuto 2 anni il prossimo 16 luglio, di suo papà Marco di 48 anni, e della nonna materna Maria Grazia Zuin, di 64. Unica superstite Elena Potente, che ha perso il compagno, il figlio e la madre.
Ex atleta, grafica precaria, Angelika Hutter dallo scorso ottobre viveva vagando fra Trentino-Alto Adige e Veneto dormendo in auto, e procurandosi già una denuncia per detenzione di arma impropria (un martello) nello zaino. Lo stato mentale della Hutter sarebbe via via peggiorato, specie con il periodo del Covid, e infatti in questi giorni si è chiusa nel mutismo più completo, dopo aver lasciato il carcere femminile della Giudecca. Concluso l’interrogatorio di ieri, nessuno ha voluto rilasciare dichiarazioni. Oggi il procuratore Paolo Luca darà conto degli aggiornamenti sull’indagine. Non ricordando nulla, almeno a quanto dice lei, gli inquirenti devono capire le possibili motivazioni dell’incidente: volontarie, dopo una lite avvenuta poco prima, e come farebbe presumere l'assenza di segni di frenata sulla strada? Oppure, una fatale distrazione al volante mentre usava lo smartphone, che è stato sequestrato per essere analizzato?