Angelika Hutter viaggiava a 70 chilometri l'ora, in una strada dove il limite è di 50, quando con la propria auto ha ucciso tre persone, tra cui un bimbo di due anni, a Santo Stefano di Cadore. È quanto emerso dal filmato che mostra l'Audi sfrecciare a forte velocità alcuni secondi prima dell’impatto. Le forze dell’ordine hanno raccolto le parole di un testimone che avrebbe visto la donna litigare con una persona, salire in macchina e ripartire sgommando. Al momento nessuna ipotesi è esclusa, anche quella che l'investimento della famiglia possa essere stato deliberato, frutto di un momento di rabbia incontrollata. A sostegno della tesi la mancanza di segni di frenata o di sbandata.
Viveva nell'Audi Angelika Hutter, l'aveva trasformata in casa per fare la sua vacanza in Italia, dopo essere partita due mesi fa da Deggendorf, in Baviera, senza prenotare nessun albergo. La gente del paese la descrive come un tipo strano, una donna irascibile. Ne mese di maggio era stata denunciata per porto di oggetti atti a offendere: in un negozio aveva avuto da ridire con un commesso, costretto a chiamare le forze dell'ordine perché la donna aveva tirato fuori dallo zaino un martello. Per le tre vite spezzate Angelika non ha mostrato nessun segno di rimorso. Non solo, dopo l'impatto è stata vista inveire contro le vittime stese sulla strada. Gli esami del sangue hanno confermato che non era sotto effetto di alcol o droga. Sui corpi delle vittime è stata disposta l'autopsia, mentre il Comune di Santo Stefano di Cadore ha proclamato una giornata di lutto cittadino.