Cloudflare down e mezza internet si blocca. Ma ieri, proprio il suo direttore, Carl Ledbetter, aveva venduto 15.300 azioni ordinarie di classe A per circa 3,1 milioni di euro. Coincidenza? Per chi non è addetto ai lavori: Cloudflare, tra le altre cose, è un’azienda che attraverso i propri servizi internet protegge e accelera i siti web. Che proprio lei sia andata down fa riflettere. Al momento è down anche X ex Twitter di Elon Musk.
Ancora di più fa riflettere che Ledbetter non sia stato il primo “interno” (o “insider”) a vendere azioni della Cloudflare. Diversi dirigenti hanno infatti ceduto titoli recentemente: Thomas Seifert, CFO, ha venduto azioni per 2,28 milioni di euro; Douglas Kramer, Chief Legal Officer, ha ceduto azioni per 766.000 dollari; il direttore Mark Hawkins ha venduto 1.000 azioni per un controvalore di 254.000 dollari.
Certo, la vendita di Carl Ledbetter è la più clamorosa. L’operazione è stata conclusa il 17 novembre, e ne hanno dato notizia i maggiori media finanziari intorno alla mezzanotte di oggi (ora italiana). Che, dopo qualche ora, Cloudflare crolli lasciando a piedi mezzo mondo web fa porre qualche domanda.
Quello che è sicuro è che Carl Ledbetter ha “occhio finanziario” e ha venduto nel momento giusto. Se si possono avere sospetti di insider trading, non sta a noi dirlo.
Anche perché la vera domanda è un’altra: è stato un problema tecnico?
O un attacco informatico a un’azienda attraverso cui transitano i dati di mezzo mondo? È stato un attacco della Russia? Putin c’entra qualcosa? Domande a cui dovranno rispondere gli inquirenti, se allertati. E noi, nel nostro piccolo, li allertiamo. L’anno scorso Cloudflare era già stata oggetto di un attacco DDoS, proprio quel tipo di attacchi dai quali dovrebbe proteggere i suoi clienti.
Nelle ultime 24 ore le azioni Cloudflare sono a -4,04% e nella sola ultima settimana a -15,95%. Sono dati importanti, importantissimi, tanto da rendere legittima la domanda: cosa sta succedendo? E qualcuno ne era a conoscenza?