La massa di capelli ricci, alla "capellone" anni Settanta che contrasta con il ruo "radicalismo moderato", un'adolescenza sui campi di basket catanese (con l'alpha basket) e un presente alla Bocconi a studiare giurisprudenza, dove è già stato rappresentante collegiale. La passione per il pianoforte, per la poesia. Famiglia di imprenditori, il nonno costruì la "Baia Verde" uno dei gandi alberghi più famosi della costa catanese, a picco sulla scogliera di Cannizzaro, il padre, Nico Torrisi, A:D: dell'aeroporto catanese, la madre, Bice Cicirata, farmacista da sempre impegnata nel volontariato con la Comunità di Sant'Egidio. Incontro fatale con Padre Miguel Cavallè Puig, a capo del colosso umanitario Vis Foundation e da lì la fondazione di Volunteers, rete italiana di solidarietà "di giovani per i giovani", 15.000 adesioni in tutte le città italiane "ma anche europee, Barcellona, Rotterdam" e all'attivo missioni umanitarie in Bosnia, India, El Salvador. Ha 22 anni e Forbes lo ha inserito tra i talenti Under 30 che stanno cambiando il paese. E’ stato protagonista dei giovani intervenuti alla Leopolda e Matteo Renzi ha detto che il suo intervento nei “panel” è stato il più rappresentativo dello spirito della Leopolda. E’ abbastanza per essere definito il “delfino” di Renzi, considerando anche l’importanza di “questa” Leopolda, che ha sancito la fine di Italia Viva e inaugurato Casa Riformista? Lo chiediamo direttamente a Vittorio. Che risponde già da politico navigato pur non precludendosi nessuna strada: come la Salis.
“Il fatto che si chieda sottointende che qualcuno lo creda - il che, comunque, non può che farmi sorridere. Non penso esista un giovane sbarbato appassionato di politica come lo sono io, a cui possa dispiacere l’essere accostanti a un ex primo ministro italiano. Ma i delfini, da buon siciliano, mi piacciono in natura, non in politica: stimo molto, personalmente e valorialmente, Matteo Renzi ma io non ho alcuna tessera di partito. E poi devo ancora imparare a nuotare bene".
Che aria si respirava alla Leopolda?
"Molti giovani. Appassionati. Desiderosi di dire la loro. Probabilmente la mia generazione ha più fiducia nella politica di quanto la politica la abbia in noi. Una giornata intensa: nelle strade giovani a manifestare, e noi alla Leopolda a parlare del futuro della politica".
Su posizioni diverse.
"Senza dubbio. Ma tutti appassionati. Ci sono molte forme di radicalità e di estremismo. Io mi definisco cattolico, liberale, democratico, moderato e pragmatico. Insomma, di estremo centro".

Sei pronto per entrare nell’agone politico?
Al momento ho altre ambizioni. Quella di formarmi, innanzitutto: lo studio e il mondo del lavoro. La politica è una delle mie grandi passioni. Ma farò un passo in questa direzione quando sarò certo di potere essere incisivo.
Noi di MOW abbiamo pubblicato un articolo a proposito di Silvia Salis, sostenendo che attraverso la sindaca di Genova Renzi stia di fatto lanciando un’Opa sul Partito Democratico.
Mi colpisce la sua prudenza: non si sbilancia, ma non sembra precludersi strade. Alle invocazioni di tutte le forze riformiste, nessuna esclusa, risponde per così dire, cum grano Salis (con la S maiuscola). La verità è che le forze centriste che guardano a sinistra hanno difficoltà a chiamare casa questo PD sempre più radicale e monodirezionale. E Renzi questo lo sa. Lo sanno tutti. Ma lui è il primo a sperimentare, o meglio, a ricordare che l’unico posizionamento nella storia della Repubblica che ha permesso alla sinistra di vincere le elezioni è il riformismo. La moderazione. Dopodichè, per concludere, mi aggancio ai termini della domanda: lanciare l’offerta si può fare, di acquistare si può sperare, ma se non si sbilancia la protagonista della storia, posso mai farlo io?