Il pandoro-gate continua da quasi un mese a far discutere. Gli ultimi e interessanti sviluppi non fanno che alimentare la polemica da giorni: i procedimenti legali che vedono coinvolta Chiara Ferragni, la regina degli influencer e moglie del rapper Fedez, iscritta nel registro degli indagati per presunta truffa aggravata nell'ambito di due indagini condotte dalle Procure di Milano e Como. Ma quali sono le reali conseguenze per Chiara Ferragni? Diversi avvocati ed esponenti del mondo giuridico negli ultimi giorni hanno ipotizzato persino la possibilità di una pena detentiva per la star dei social. La vicenda è però ancora poco chiara e piena di zone d’ombra, per questo noi di MOW abbiamo parlato con un esperto del settore: l’avvocato penalista Giuseppe Di Palo, diventato famoso sui social negli ultimi anni grazie ai suoi contenuti divulgativi.
Chiara Ferragni indagata per truffa aggravata. Chi commette questo reato cosa rischia?
Il reato di truffa, nella sua forma semplice, prevede una pena che parte da 6 mesi e può arrivare fino a 3 anni di reclusione. Tuttavia il pm in questo specifico caso, sta ipotizzando anche la sussistenza dell'aggravante della minorata difesa e, in presenza di questa circostanza, il codice innalza la pena: da 1 a 5 anni di reclusione.
La Ferragni potrebbe finire in carcere secondo lei?
Mi sembra molto prematuro fare ipotesi del genere. D'altro canto, siamo in una fase preliminare e il pubblico ministero ha solo formulato un'ipotesi d'accusa. Tra l’altro, ritengo che l’iscrizione della Ferragni nel registro delle notizie di reato (registro degli indagati) sia da ritenersi un atto dovuto e non una valutazione di merito. Questo, in qualche modo, anche a garanzia della posizione dell’influencer e di Balocco, perché possano difendersi adeguatamente.
Entrando nel tecnico, in cosa consiste il reato di cui è accusata Chiara Ferragni?
La truffa è un reato che si realizza quando qualcuno attraverso artifizi o raggiri, induce qualcuno in errore per trarne un ingiusto profitto, cagionando così anche un danno a chi viene raggirato. Qui però c'è qualcosa in più: dal momento che Chiara Ferragni ha pubblicizzato il pandoro anche attraverso i social, quindi utilizzando uno strumento online, il Pm le sta contestando anche la minorata difesa, che consiste, semplificando, nell’approfittare di una situazione di un ulteriore svantaggio per il soggetto raggirato.
Che ruolo ha il Codacons nella vicenda?
Il Codacons ha trasmesso l’esposto a tutte (o quasi) le Procure d’Italia e sta facendo il suo lavoro a tutela dei consumatori: onestamente, però, non saprei dire se questo possa aver avuto un peso nelle determinazioni del pubblico ministero.
Un commento personale. Si aspettava un tale scandalo mediatico nei confronti della paladina delle minoranze e dei più deboli?
Prima di tutto, mi preme evidenziare, come ho già fatto altrove, che per quanto suggestiva sotto il profilo penale questa ipotesi di reato, risulta molto difficile sostenere che la condotta della Ferragni abbia integrato una truffa. Ancora più insostenibile, sotto il profilo giuridico, è l’aggravante della minorata difesa. Era immaginabile, tuttavia, quanto all’aspetto mediatico, che una persona con quel seguito e per l’immagine che ha dato di sé nel tempo ne avrebbe potuto soffrire.
Come crede ne uscirà la Ferragni da questa vicenda? Ha perso il suo status di paladina sociale?
Questo sarà il tempo a dirlo, non è possibile fare ipotesi.
Cosa potrebbe essere peggio per la moglie di Fedez: una ipotetica multa o il danno d’immagine che da settimane sta subendo
Il danno all’immagine è chiaramente la sanzione più dura e pesante: una multa, quand’anche fosse confermata nell’originaria misura (un milione di euro), è il male minore in una vicenda che ha avuto (e sta ancora avendo) un’eco mediatico impressionante.
Di recente la Coca Cola ha fatto saltare una partnership proprio con l’ex co-presentatrice di Sanremo, quanti altri brand annulleranno le collaborazioni secondo lei?
Mi ricollego alla risposta che ho dato prima: il danno alla sua immagine è la conseguenza più rilevante di tutta la vicenda legata al pandoro. Quanto al resto, non credo di avere gli strumenti per valutare quante e quali altre aziende potrebbero interrompere la collaborazione con la Ferragni.
Chiara Ferragni è stata indagata anche dalla Procura di Cuneo, secondo lei si tratta di un accanimento?
Non credo si possa parlare di un accanimento, perché il pm è obbligato a procedere, iscrivendo nel registro degli indagati una persona (anche a garanzia dell’indagato) quando ritiene che ci siano elementi che devono essere approfonditi.
Quante altre Procure potrebbero indagare la Ferragni adesso?
Il reato di truffa viene consumato nel luogo in cui si produce il danno per la persona truffata. Per semplificare, quando pago un prodotto (e quindi il mio patrimonio diminuisce) io subisco un danno: è in quel momento ed in quel luogo che si consuma la truffa. Paradossalmente, dunque, se la contestazione alla quale si vorrebbe dare seguito è quella di truffa aggravata dalla minorata difesa, ciascuna delle Procure competenti in un luogo in cui è stato acquistato il pandoro griffato potrebbe aprire un autonomo fascicolo. Però qui la questione diventerebbe molto tecnica e occorrerebbe entrare nel merito delle norme del codice di procedura penale che disciplinano la connessione e/o collegamento tra procedimenti, che “imporrebbero” che sia solo una Procura a procedere.
Vorrei che ci lasciassimo con una considerazione: nonostante tutto quello che è accaduto, il gioco valeva la candela?
Quello che posso dire è che, tanto maggiore è l’esposizione mediatica, tanto maggiori sono le conseguenze che paghi per un errore. Proprio per questa ragione, l’attenzione che devi avere quando si dice o si fa qualcosa dovrebbe essere ancora più alta.