Sono passati poco più di due giorni dall’ultima crisi respiratoria di Papa Francesco ed evidentemente ci siamo già annoiati. “Il Papa ha trascorso una notte tranquilla e si è svegliato poco dopo le 8:00”, ha comunicato oggi la Sala stampa vaticana. Ha anche aggiunto che un nuovo bollettino medico sarà diramato domani, scelta che fa pensare ad una stabilizzazione del quadro clinico che resta tuttavia “complesso” per i medici che continuano a non sciogliere la prognosi riservata. Ma no, non basta: per i complottisti che infestano i social media il Pontefice sarebbe morto da giorni. Non è servita a nulla se non a nutrire la retorica paranoide del “non ce lo dicono” nemmeno la sua voce, tornata a confortare i fedeli parlando loro in spagnolo nel corso del rosario tenutosi in Piazza San Pietro giovedì sera: “Ringrazio di cuore per le vostre preghiere per la mia salute dalla Piazza, vi accompagno da qui. Che Dio vi benedica e che la Vergine vi custodisca. Grazie”, queste le parole a loro dirette. Un gesto che ha commosso molti – impossibile per chi scrive non pensare all’analogia con il respiro di Lenny Belardo trasmesso in diretta per i fedeli nella serie The New Pope di Paolo Sorrentino – ma non tutti. Per alcuni si tratterebbe di una voce troppo “meccanica” per essere vera. Tutte le interpretazioni che diffidano dai bollettini ufficiali confluiscono nella stessa versione: papa Francesco sarebbe morto da giorni, forse subito dopo il suo ricovero al Policlinico Gemelli di Roma lo scorso 21 febbraio.


Papa Francesco soffre di problemi respiratori dal 2023, che nel tempo lo hanno costretto a continui controlli e a periodici ricoveri in ospedale. Ha 88 anni, di cui quasi 12 passati da Pontefice, e dunque numerose altre complicazioni dovute all’età: è stato sottoposto a exeresi, e cioè l'asportazione di una parte di un polmone, e convive con una gonartrosi del ginocchio che gli ostacola la deambulazione, altro elemento che nelle sue condizioni potrebbe aver inciso sulla salute. Ma tutti questi elementi sono stati messi da parte perché il Papa, legittimamente, non si mostra, diversamente da quanto scelse altrettanto legittimamente di fare Papa Giovanni Paolo II, che si è mostrato malato fino a poco prima della sua morte. Ma allora la comunicazione era diversa. È per questo che oggi c'è chi snocciola la data in cui il Vaticano proclamerà la morte del Pontefice come fossero i numeri del Superenalotto – si è parlato del 3 o del 10 marzo, ovviamente tirando in ballo la massoneria – o chi tira in ballo la profezia di Malachia – per molti esperti un falso storico – secondo cui Francesco sarebbe l’ultimo Papa prima dell’Armageddon, che distruggerà il mondo e Roma sotto il papato di Petrus Romanus. C’è chi poi parla di “macchinazioni” da parte della Curia romana, che mirerebbe a ritardare la notizia della morte di Francesco per prendere tempo e snellire le procedure di un nuovo Conclave, dato che avverrebbe nel mezzo di un riassestamento geopolitico mondiale dai ritmi troppo veloci per quelli “biblici” della burocrazia Vaticana.

Per altri il Conclave, ovviamente segreto, è addirittura già avvenuto, e sarebbe culminato con l’elezione del cardinale Pietro Parolin, il nuovo Papa Gregorio XVII. Ce n’è per tutti, insomma. La voce flebile, fiaccata dai 21 giorni di ospedale ma che molti hanno ritenuto “una dimostrazione di carattere” da parte di Bergoglio non è riuscita a zittire le tesi complottiste che viaggiano a un ritmo impensabile, assecondando la tentazione di alcuni a cedere al “non ce lo dicono”.
