Termoli doveva diventare la Silicon Valley delle batterie per le auto elettriche. Oggi invece si ritrova congelata per un anno intero, con 1.823 lavoratori in contratto di solidarietà. Emiliano Perucca Orfei, alias Masterpilot, non ci gira intorno: "Un anno. Contratto di solidarietà per 1.823 persone. Se non bestemmio, bestemmio". La fabbrica motori di Stellantis in Molise doveva trasformarsi in una Gigafactory finanziata a suon di soldi pubblici e benedetta dal Green Deal. Ma, come dice Orfei, "la Giga Factory non si fa un cazzo perché non si vende quella roba lì". I sindacati parlano di “strumento difensivo”, ma lui ribalta il tavolo: "Solidarietà con cosa? Dategli un lavoro".
Il video è un crescendo di bordate. Contro Tavares ("scelte di merda"), contro il modello multinazionale che si è nutrito dei contribuenti italiani e francesi ("alla facciazza di chi lavora"), e contro la transizione ecologica a metà: "Sta vincendo la follia a danno dei lavoratori. Idiocracy sta arrivando". Per Orfei il futuro è chiaro, e non sta a Termoli: "O si mettono a fare di nuovo motori o la risposta è che chiudono". Nessuna bacchetta magica, neanche il leggendario “baretto di Campo d’Arsego” a cui il giornalista fa spesso riferimento come termometro del buon senso popolare: "Se andavi al baretto e dicevi Gigafactory, ti sputavano in faccia: fai macchine, mona". Il quadro è drammatico: due semestri già passati in solidarietà, ora un intero anno fermo. Nel frattempo Stellantis produce altrove, dal Marocco alla Cina. "È follia - conclude Masterpilot - avere una fabbrica di motori e non fare più motori. Mi dispiace per Termoli e per il Molise, ma o si cambia rotta o qui resta solo da incrociare le dita e cercarsi un altro lavoro".
