La morte di Pierina Paganelli, uccisa con ben 29 coltellate il 3 ottobre 2023 a Rimini, continua ad essere avvolta nel mistero, con nuovi dettagli che emergono ogni settimana e aggiungono strati di complessità al caso. La trasmissione Chi l’ha visto? ha messo in luce alcune discrepanze che potrebbero fare luce su nuovi sviluppi. Secondo quanto rivelato, sulla scena del crimine sarebbe stato trovato un lungo capello nero, attaccato alla parte sinistra della bocca della vittima, un dettaglio che, se confermato, potrebbe cambiare la direzione delle indagini. La foto che immortala il capello esiste, ma, stranamente, non è mai stata consegnata al perito Emiliano Giardina per le analisi richieste dalla procura. Una possibile mancanza di attenzione durante la raccolta delle prove potrebbe sollevare il dubbio di contaminazione della scena del crimine. Inoltre, le immagini della repertazione del giorno dopo il delitto, analizzate da Chi l’ha visto?, rivelano altri elementi significativi. Tra questi, un mozzicone di sigaretta, che potrebbe contenere il Dna dell’assassino se fosse stato fumato dalla persona responsabile del delitto. Ma non è tutto: sono stati rinvenuti anche due fermagli, dei chiodi e un trattore di plastica, un giocattolo per bambini che si trovava sotto la testa della vittima dopo l’aggressione. La presenza di questi oggetti, tra cui il mozzicone di sigaretta, solleva il sospetto che la scena possa essere stata contaminata, mettendo in discussione la qualità delle prove raccolte.
La scena del crimine appare tutt'altro che ordinata. Sui vestiti di Pierina sono state trovate delle formazioni pilifere che non appartengono alla vittima, ma che potrebbero appartenere al killer. Ancora più preoccupante è la constatazione che durante l’autopsia il corpo di Pierina è stato girato senza l'uso del telo protettivo, una prassi fondamentale per evitare contaminazioni durante le operazioni investigative. Inoltre, l'analisi delle impronte lasciate sulla scena suggerisce che il delitto potrebbe essere stato commesso con una modalità particolarmente violenta. Sono state riscontrate le impronte di un tacco e di un piede nudo, elementi che potrebbero fornire un importante spunto investigativo. L’ipotesi che Pierina possa aver cercato di difendersi dal suo aggressore sembra essere supportata dalle ferite riscontrate sulle mani della donna. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il killer avrebbe bloccato la vittima contro il muro con la mano sinistra mentre con l’altra le inferiva le 29 coltellate. Ma c’è un altro dettaglio che non torna: al perito Giardina non sono stati consegnati alcuni degli oggetti che Pierina indossava al momento del delitto, come una collana, un anello d’oro e un braccialetto, che potrebbero fornire ulteriori indizi cruciali. Nel frattempo, la vicenda si arricchisce di nuovi sviluppi. Ieri, Valeria Bartolucci, moglie di Louis Dassilva, unico indagato per l’omicidio e in custodia cautelare da mesi, è stata convocata in procura per rendere sommarie informazioni testimoniali. La donna si è avvalsa della facoltà di non rispondere, ma secondo le indiscrezioni, gli inquirenti avrebbero voluto interrogarla riguardo a un misterioso audio che potrebbe essere collegato all'omicidio. L’ipotesi che l’audio possa contenere informazioni cruciali per le indagini ha alimentato il gossip e i sospetti, ma al momento non ci sono conferme ufficiali. Nel contesto di questa inchiesta, altre persone potrebbero essere convocate nei prossimi giorni, tra cui Manuela Bianchi, la nuora della vittima, e una figura chiave che potrebbe avere dettagli cruciali per la risoluzione del caso. La tensione cresce, mentre la procura cerca di sbrogliare una matassa sempre più complessa, tra prove mancanti, ricostruzioni parziali e misteriosi dettagli da chiarire.
