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Esistono pecore gay e producono lana omosessuale: l’ultima collezione arrivata da Grindr dedicata a motociclisti e rockstar LGBT

  • di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

16 novembre 2025

Esistono pecore gay e producono lana omosessuale: l’ultima collezione arrivata da Grindr dedicata a motociclisti e rockstar LGBT
Una fattoria che alleva solo pecore omosessuali, un designer cult e Grindr uniscono le forze per “I Wool Survive”, la prima collezione realizzata con la lana dei montoni gay salvati dal macello. Presentata a New York, la linea celebra l’attivismo queer. E, grazie all’eco mediatica, la Rainbow Wool si prepara a un’ondata di ordini

di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

Un designer di successo, Michael Schmidt, l’app per incontri Grindr e la lana delle pecore gay della Rainbow Wool – una fattoria che alleva solo pecore omosessuali, di proprietà di Michael Stücke, pastore e membro dell'associazione degli allevatori gay – hanno creato la prima collezione di moda chiamata “I Wool Survive”, destinata a sensibilizzare le persone sui pregiudizi contro le pecore omosessuali. Ne ha dato notizia il New York Times.
Il dieci per cento delle pecore è infatti gay, e questo vuol dire che un montone su dieci, invece di fare il proprio lavoro per aumentare il volume d’affari degli allevatori, non guarda le pecore, ma ascolta Gloria Gaynor e si anfratta con l’altro dieci per cento dei montoni omosessuali. Per questo motivo molti vengono mandati al macello. Ed è qui che nasce l’idea del pastore Stücke: adottare i montoni favolosi e destinarli alla produzione di lana. La notizia è circolata l’anno scorso, e c’è anche la possibilità di adottare a distanza una di queste pecore. Ma adesso c’è un passo ulteriore.
Grindr, alla notizia, ha giustamente drizzato gli smartphone, ha coinvolto Schmidt – designer per Chrome Hearts – e il 13 novembre, a New York, è stata presentata la prima collezione interamente cucita con la lana della fattoria Rainbow Wool: 37 pezzi tra camicie, maglie, pantaloni e – genialata! – “accessori per microfoni”. A buon intenditor di pecore gay poche parole.
La collezione è ispirata, scrive Esquire, “a personaggi tradizionalmente omosessuali come il motociclista o la rockstar”.

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Collezione "I Wool Survive": il meccanico

È una evoluzione rispetto ai precedenti prodotti della fattoria Rainbow Wool, che già da qualche anno produceva lacci per scarpe, toppe per giubbotti e berretti, avvalendosi come testimonial di Bill Kaulitz, cantante dei Tokyo Hotel, che ha adottato due arieti dell’allevamento (si chiamano Karl e Wolli). Ma adesso indossare capi di lana gay sta diventando la nuova maniera di esprimere il proprio attivismo, e durante la sfilata sono state molte le prese di posizione contro la politica di Donald Trump, definita anti-LGBTQIA+.
Già alcuni stilisti e marchi avevano usato le proprie creazioni per sensibilizzare sul tema: Connor Island aveva creato la maglietta “Protect the Dolls” (andata esaurita in poche ore), oppure il brand Marke con la sua collezione “The Summer I Never Had”, ispirata alle estati negate alle persone queer. Ma adesso, con la pubblicità data da Grindr all’iniziativa, sono in molti a scommettere che la Rainbow Wool sarà sommersa dagli ordini e che altre fattorie saranno ben liete di convertire la propria produzione verso la lana gay cento per cento.

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  • Moda
  • Fashion
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