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Presidente di un'associazione disabili rifiutato da un tassista: costretto a scendere perché in sedia a rotelle

  • di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

3 ottobre 2022

Presidente di un'associazione disabili rifiutato da un tassista: costretto a scendere perché in sedia a rotelle
Il presidente Vincenzo Farabella della Fish onlus, federazione per il superamento dell'handicap, ha dato voce a un episodio spiacevole legato alla sua disabilità. Il guidatore di un taxi l’ha fatto scendere dalla vettura per via della sedia a rotelle, fornendo poi un numero di licenza errato per non essere rintracciato, il passeggero ha però scattato una foto alla macchina...

di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

Vincenzo Falabella, presidente della Fish onlus (la Federazione italiana per il superamento dell'handicap), alla polizia di Verona ha presentato un esposto riguardo un episodio accaduto alla stazione di Verona Porta Nuova. L’uomo è stato fatto scendere da un taxi in quanto in sedia a rotelle, e di conseguenza costretto a prendere un altro mezzo, il tutto davanti a decine di persone e per di più sotto la pioggia. Da accertare anche il motivo per cui il tassista abbia fornito un diverso numero di licenza. Tuttavia, Falabella ha scattato una foto dell'auto. Non solo il reato di interruzione di pubblico servizio, difatti il regolamento per il servizio pubblico di trasporto di persone e bagagli con autovetture, del Comune di Verona, prevede inoltre la sospensione o, in casi più gravi, la revoca della licenza.

Vincenzo Falabella
Vincenzo Falabella

Erika Stefani, la ministra alle Disabilità ha dichiarato che: "Accade che, quando la disabilità diventa visibile, una parte della nostra società la percepisce ancora come un problema. Questa mentalità ha portato un tassista di Verona a negare il servizio a Vicenzo Falabella, il presidente della Fish, quando si è accorto che per muoversi utilizza una carrozzina. Un mezzo come un altro, che ha provocato un pregiudizio per cui le persone con disabilità dovrebbero salire su vetture 'a loro riservate'. È assurdo pensare che per alcune persone esista ancora un 'loro'. Non vi sono ragioni per rifiutare un servizio a una persona con disabilità: basta buona creanza e rispetto".

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