Negli Stati Uniti il voto nazionale non basta. Non è il numero degli elettori a decretare il presidente, e il 2016 è un passato sufficientemente recente per ricordare lo scenario di un Presidente eletto con meno voti rispetto al proprio avversario. Quel Presidente era Donald Trump e la sua avversaria, Hillary Clinton, si è trasformata nell'emblema di un partito Democratico forte dove radicato ma non abbastanza esteso "lì dove serve".
Già, perché nella complicata e lunghissima campagna elettorale americana i voti vanno conquistati anche, e soprattutto, nei luoghi giusti. Negli stati a metà tra democratici e repubblicani, nelle terre di mezzo delle mappe elettorali, conquistare i grandi elettori in gioco vale tanto, troppo, tutto.
Per vincere le elezioni servono 270 grandi elettori, divisi all'interno degli Stati Uniti in modo differente: il Texas, ad esempio, mette sul piatto 38 elettori, la California 55, l'Indiana solo 4 e così via. Al momento gli stati che andranno sicuramente a Biden fanno un totale di 216 grandi elettori mentre Trump ne può vantare 125. Se si analizza più nel dettaglio il vantaggio dei candidati, anche alcuni degli stati "a metà" (come Michigan, Wisconsin...) prende la parte di uno o dell'altro, arrivando così a 258 grandi elettori per Biden e 163 per Trump.
Il punto ora è: chi e come arriverà prima al numero magico di 270 grandi elettori?
Ci sono tante strade e sicuramente quelle di Biden sono più facili e numerose rispetto a quelle di Trump, che però potrebbe replicare senza problemi quanto già fatto nel 2016.
In questo scambio di grandi elettori un ruolo importante - se non fondamentale - se lo giocherà la Florida. Potrebbe essere infatti lei, così chiacchierata anche dal lato sociale e mediato per l'intero paese, a dare di diritto il numero di voti ai Dem ma potrebbe essere la stessa Florida a riaprire la partita di Trump.
Perdere la Florida per Biden sarebbe forse più grave sulla visione generale del gradimento rispetto al reale bisogno dei 29 grandi elettori messi sul piatto dallo stato, che lo sfidante potrebbe recuperare in altri terreni più sicuri. Sleepy Joe - come lo chiama Trump - non molla e alla Florida dedica un breve e magistrale discorso sotto la pioggia.
Cinematografico e virale sui social con la frase He'll fight for you in rain and shine, il discorso di Biden si è concentrato sui temi più caldi della sua campagna: dall'economia alla gestione del virus, in clima di generale concitazione intorno a quello che - da qui a pochi giorni - sarà il cambiamento di un paese intero, comunque vadano queste elezioni.
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