Ho scritto un libro intitolato Morchia, piuttosto grottesco e scorretto, ed è stato pubblicato da una casa editrice indipendente di nome Historica Edizioni. Oggi, 5 dicembre 2025 mi hanno gentilmente invitato a partecipare alla fiera Più Libri Più Liberi al firmacopie del mio romanzo.
Inevitabile non trovarmi in mezzo a una situazione controversa, avrei voluto fregarmene, ma si sa, la curiosità ammazza il gatto, tanto va il gatto al lardo che ci lascia lo zampino, non ci sono più le mezze stagioni, insomma era praticamente impossibile non essere incuriositi dalla petizione di Alì-Zero-Babà e gli 80 autori alla AIE (Associazione Italiana Editori), contro un piccolo editore di nome Passaggio al Bosco. Un nome affascinante, che rimanda tanto alla famiglia del bosco a cui son stati strappati i figli perché non inseriti nella nostra società di mangia-e-paga.
Inutile insistere sulla questione di lotta politica, se ne sta parlando in continuazione di questi tempi e io sono pure il meno preparato e interessato all’argomento, ma una domanda resta palese a chi ha un minimo di sale in zucca: sarò libero di comprare un libro su Trotsky e decidere se mi torna utile come ricerca nonostante la figura potrebbe anche starmi antipatica? Sarò libero di fare una ricerca su un gerarca nazista se per caso stessi cercando una figura delirante ed estrema da adattare a un mio ipotetico nuovo soggetto?
Sarò libero di giudicare, dopo averlo letto, se il libro fa cacare oppure è interessante?
A quanto pare no.
La mia curiosità, oggi alla fiera, è stata anche un po' lombrosiana, speravo di avere sia conferme che smentite sui fantomatici personaggi demonizzati dagli “80 Autori”, i censori del buon leggere. Speravo, o forse mi aspettavo, di incontrare degli energumeni rasati e vestiti di pelle nera o bomber pieni di spille con simboli runici e svastichine bianche-rosso-nere. Raggiungo lo stand dei mostri cattivi, passo quindi dal Bosco, nel vero senso del termine e incontro nell’ordine: una ragazza dolcissima e sorridente vestita con colori arcobaleno, un ragazzo silenzioso e timidissimo sotto il metro e 60 con le mani a breviario tipo gli umarell innanzi ai lavori, e un capellone con coda allegro e disponibile, uno smilzo dallo stile indecifrabile. Avessi beccato quest’ultimo per strada senza sapere niente, l’avrei immaginato a rollarsi una canna ai giardinetti, non a ordire trame diaboliche in qualche sottoscala circondato da tremendi compari e sicari armati di spranghe e di slogan.
Allo stand c’erano diversi titoli che ricordavano il Fantasy, e ho notato che loro erano le copertine più fighe di tutta la kermesse letteraria.
Di fronte allo stand dei terrificanti “Passaggio al Bosco” c’erano quelli di "Lotta Comunista", che giustamente proponevano saggi su Stalin, Lenin e Karl Marx. Ho subito approfittato e mi son fatto dare una brochure su Trotsky e soci, l’impatto grafico rosso è sempre potente e quindi interessante.
Zerocalcare, che stimo come artista e divulgatore del disegno, stile graffiante e temi “contro”, alla testa degli “80 Autori” ha però fatto un po' come il mitico Nanni Moretti in Ecce Bombo del 1978: “Mi si nota di più se vengo (alla festa) e me ne sto in disparte, o se non vengo per niente?”
Lui non si è presentato fisicamente, avrei avuto piacere a conoscerlo, ma il suo stand aveva la fila di ragazzi che come rapiti acquistavano i fumetti.