La Lombardia, in particolar modo Milano, è una delle città italiane con gli agenti inquinanti alle stelle. Oltre al capoluogo, lo smog non fa respirare anche a Cremona, Lodi, Monza, Como, Bergamo, Brescia e Mantova. Un dato che emerge del rapporto annuale redatto da Legambiente ‘Mal’Aria di città 2023: cambio di passo cercasi’. Milano continua a mantenere il triste record di oltre due mesi e mezzo di Pm 10 fuori dagli standard: nel 2022 ci sono stati ben 84 giorni di sforamento dei limiti giornalieri, l’anno peggiore degli ultimi cinque: la fase più critica è stata attraversata tra gennaio e marzo, poi tra ottobre e dicembre. Secondo Legambiente il biossido di azoto (No2), un gas tossico che è legato alla circolazione dei diesel: “Milano deve quasi dimezzare i valori attuali. Male anche Como e Monza, che hanno grossi problemi di traffico. L’inquinamento non è solo un problema ambientale, ma sanitario di grande importanza".
Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente: “La salute è un diritto fondamentale da perseguire con politiche di moderazione del traffico, di sostegno alla micromobilità e miglioramento del trasporto pubblico”. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala: “Nessuno vuole fare la guerra alle auto ma noi abbiamo un traffico che è fatto di troppe auto: è una situazione che si è determinata in decenni e che si risolverà in qualche anno di lavoro, bisogna investire sul trasporto pubblico e io sono determinato a farlo”. Frasi a cui ha replicato l’assessore regionale all’Ambiente, Raffale Cattaneo: “Da Legambiente solo un approccio ideologico. Guardando il biossido di azoto, per esempio, con l’eccezione di Bergamo e Milano, c’è stato un miglioramento. Evidentemente i provvedimenti restrittivi milanesi, fra Area C e B, non hanno ancora portato i risultati tanto pubblicizzati”.