“Un pesce di nome Wanda” di Charles Crichton è un bel film. L’ho visto la prima volta a otto anni con mio padre. Non ci capii molto, onestamente, e forse mi addormentai pure a metà visione. Ma puntualmente, ogni tre o quattro anni lo rivedo. Una bella pellicola alla quale rivolgo spesso lo sguardo e attenzione. Sguardo che invece non dedico così felicemente a Wanda Nara, che ho intercettato la prima volta anni fa all’interno del “Chiambretti Night”, io Coniglia e lei ospite della puntata, avviluppata in un vestito hot pink e moltissima voglia di affermazione, riconoscimenti e fama. Fama a garganella. Chiariamo: non mi ha mai fatto nulla di male, anzi, ma il copione della sua vita non mi risulta così “pazzesco”, “originale” e invidiabile.
La bella argentina affascinata da calciatori e vincenti di varia natura - a cui lei risulta essere a sua volta assolutamente irresistibile -, è una trama da fotoromanzo anni ‘60 che mi annoia tremendamente. Corna urlate attraverso storie Instagram, un rispetto nei confronti di privacy e sentimenti pari a zero, fughe d’amore rocambolesche, gravidanze e poi ancora corna, insinuazioni e i vari ruoli che la Nara ha deciso di ricoprire: mamma influencer, modella, fashion blogger, manager, imprenditrice. Troppe cose tutte insieme, e alla fine qualcosa doveva sbagliare. E infatti è abbastanza lampante che forse alla carriera dell’ormai ex marito Mauro Icardi (e lui dovrebbe ricordarsi dell'ex-ex Maxi Lopez), non abbia fatto benissimo. Alla signora è palese, piacciono gli uomini trofeo. Quelli giovani, osannati, vincenti e ispiranti.
Caratteristiche per lei assolutamente fondamentali per considerare un partner alla sua altezza. Tutte insieme unite ad un’unica grande peculiarità: il non avere delle personalità particolarmente impositive. A naso, non credo che dividere palco e potere sia una cosa che la faccia impazzire. Sua la gestione della coppia, sua la narrazione pubblica della suddetta, sue le scelte di entrambi. Che le piaccia detenere il comando è ovvio, che ne sia poi in grado, bè, la faccenda è diversa. Ma se vogliamo ben guardare, la ragazza ama chi vince, ne viene attratta, prende i simboli del momento e in qualche modo li fa entrare nella sua vita.
La Wanda divide e scandalizza tutti per i suoi amorazzi (l'ultimo il giovane rapper L-Gante), per questa propensione ad avere una vita da telenovela fatta di drammi, sorrisi forzati, prese di posizione da donna alfa e uomini poco assertivi al suo fianco. Se fosse un uomo nessuno ci farebbe nemmeno caso, siamo tutti abituatissimi ad ammirare uomini con accanto donne più o meno ammirevoli e invidiabili. Diceva Cher anni fa: “ Un uomo non è una necessità, è qualcosa in più, come il dessert”. Evidentemente, alla signora i dolcetti piacciono un sacco . Ma in fondo, chi siamo noi per giudicare mantidi religiose che alla fine della fiera ottengono sempre tutto quello che desiderano? Infatti ci portano persino a rivedere certi detti popolari durati centinaia di anni: l’erba voglio, invece che nel giardino del re, nel mondo di oggi sembra crescere soltanto tra le lenzuola, gli interessi e le ambizioni di donne come Wanda Nara.