Capri, indignazione e critiche sono all’ordine del giorno dopo la pubblicazione di un video da parte di un utente ritraente un’ambulanza utilizzata come taxi alternativo per raggiungere l’ospedale dell’isola.
"E adesso denunciatemi pure. Incredibile che accada sotto gli occhi di tutti e nessuno denunci o fa qualcosa. Tutte le mattine l’ambulanza lascia il parcheggio per accompagnare e risalire altro personale. Credo che sia ingiusto farlo, non era possibile pre Covid, figuriamoci adesso. Come vedete salgono almeno sette persone che scendono da aliscafi sui quali viaggiano centinaia di persone". Queste le parole di sdegno che l’autore del filmato, Antonio Alfano, ha affidato ad un post su FB dopo aver documentato quanto stesse accadendo.
Il fatto, di per sé già imperdonabile, pare sia solito ripetersi ogni mattina allo sbarco dell’aliscafo da Napoli: quello che stupisce è come il tutto avvenga con la “complicità” dell’autista del mezzo solito far salire a bordo i passeggeri per poi accompagnarli presso l’unico ospedale dell’isola (le persone trasportate farebbero parte quindi del personale medico in procinto di prendere servizio).
Una situazione simile si era già verificata nel 2012, facendo scattare un’indagine interna da parte del servizio regionale 118 riguardante il presunto uso improprio del mezzo.
Ragion per cui, il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva, ha prontamente aperto un’ispezione "in modo da capire come sia potuto avvenire un fatto del genere senza che la direzione ne fosse a conoscenza".
Sebbene pare sia stato confermato anche dalla direzione dell’ospedale che quanto accaduto sia in realtà dovuto alle carenze di trasporto pubblico sull’isola per permettere in questo modo al personale medico di arrivare in orario, pur comprendendo queste motivazioni, Francesco Borrelli - consigliere regionale di Europa Verde - ha chiesto a tutti i soggetti coinvolti di mettere sul tavolo delle soluzioni alternative affinché il mezzo torni a svolgere la sua funzione primaria.