Io lo so che a voi Hamilton sta sulle balle. È il destino di tutti i vincenti, figurarsi, poi, se sono spesso fortunati e se magari, altrettanto spesso, tendono a fare un po’ troppo le vittime. Ieri, però, la media dei commenti che si leggevano, nel dopo gara, in giro per la rete, era di un livello tale da spingere a optare - nel caso ci fosse bisogno ancora di un incentivo - per un ritiro a titolo definitivo sui monti della Sila, lontano da ogni opinione non richiesta, da ogni rigurgito di bile, da ogni cretino che dice la sua, nel bar troppo frequentato dei social network.
Ieri Max Verstappen ha provato a fare il duro, ma gli è andata male. Capita, sono le corse, la vita. Ha chiuso la porta, ma tra lui e il punto di corda c’era un altra persona. Ops. Un tale con la macchina nera era proprio lì a ricordargli quello che ha poi detto senza mezzi termini ai microfoni della regia internazionale: “[Verstappen] deve sapere che anche se tutti alzano il piede quando sono in lotta con lui, io non sono fatto così”.
Sono cose che succedono, tra piloti. Un incidente di gara tanto banale da rendere quasi stucchevoli le reazione di team manager e tifosi, nell’immediatezza dell’accaduto e nelle fasi alla corsa. Tanto banale che ad Hamilton non è passato neppure per l’anticamera del cervello di NON festeggiare, dopo il traguardo. Durante la gara ha chiesto: “È ok Max?”. Risposta dal muretto: “È uscito dalla macchina”. Fine, stop, che altro c’è da aggiungere? La prossima volta che si ritroveranno in una situazione del genere, entrambi sapranno che l’altro non sarà disposto ad alzare il piede.
E a dimostrare che quel sorpasso era del tutto immaginabile, proprio in quel modo, proprio con quella dinamica, è stato il sorpasso con cui Hamilton si è, successivamente, guadagnato la vittoria su Charles Leclerc. Già vi sento, urlare isterici che la dinamica non è esattamente la stessa. “Con Verstappen, Hamilton non ha preso la corda!”, state dicendo. Cazzate. Hamilton, in occasione dell’incidente, non ha preso la corda perché ha tirato un pestone (anche) per evitare di finire addosso a Verstappen. Lewis sapeva bene di avere a che fare con una testa… calda e ha cercato di evitare il patatrac. La telemetria che Toto Wolff ha prodotto alla direzione gara per cercare di scagionare il suo pilota, dimostra proprio questo. Ma Verstappen ha voluto dire, ancora una volta, che con lui non si passa. Solo che è andato a raccontarglielo dalla ghiaia.
Leclerc, a differenza dell’olandese, ha fatto una cosa molto semplice e altrettanto intelligente: ha alzato il piede. Le parola di Leclerc a Skysport? “Il sorpasso? Ho visto il remake del primo giro e non ho voluto rischiare, ho provato a stare davanti ma in uscita della curva ho perso il posteriore”. Stessa scena, stesso posto, qualche giro prima, pure con Norris. Lando si è visto affiancare da Hamilton e gli ha lasciato l’interno. Si poteva fare quel sorpasso? Si poteva fare, Leclerc e Norris lo hanno dimostrato.
PS
La Mercedes ha reso noto, in giornata, che, senza la bandiera rossa, anche Hamilton si sarebbe dovuto ritirare. Lo state odiando ancora di più, adesso, vero?