Ormai sono acqua passata, anche se hanno segnato la storia della mobilità, pur restando sempre ben nascoste. Il riferimento, è chiaro, è alle camere d’aria che hanno permesso a miliardi di veicoli di macinare una infinità di chilometri. Poi sono arrivate le tecnologie e la produzione delle principali aziende che si è spostata sempre più verso prodotti che prima erano di nicchia e indirizzati solo all’extralusso, fino a diventare commerciali e a scalzare il passato.
Produrre camere d’aria, soprattutto in stabilimenti piccoli, comporta ormai più costi che ricavi e per questa ragione Michelin ha deciso di interrompere la linea produttiva dello stabilimento di Cuneo. Un sito storico per l’azienda francese, aperto praticamente a servizio dell’industria automobilistica del Belpaese, ma che ora dovrà rinnovarsi. Così nelle prossime settimane i 41 dipendenti saranno prepensionati (per chi ne ha i requisiti) o reimpiegati in altre linee produttive.
“Apprendiamo con favore che l’azienda non prevede licenziamenti – si legge in una nota delle sigle sindacali – Esprimiamo piena amarezza per la fine di un servizio storico che ha visto avvicendarsi centinaia di lavoratrici e lavoratori nel corso degli anni. Abbiamo chiesto che il fabbricato dopo il dovuto smantellamento continui ad essere un’area produttiva. Chiediamo all’azienda, inoltre, che nel trovare soluzioni per i lavoratori delle camere d’aria, metta l’accento anche sui lavoratori interinali (circa 2500) che sono per noi il futuro dello stabilimento”.